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Renato Brunetta, la confessione: "Mi sono indebitato fino ai capelli per..."

Cristina Agostini
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"Vendo vino e non mi occupo dei teatrini della politica come Di Maio e Salvini". Renato Brunetta ha la sua postazione al Vinitaly, la sua prima fiera da produttore. Già, perché l'ex capogruppo di Forza Italia alla Camera ha una azienda che si chiama Capizucchi per la quale si è anche indebitato. "Un'azienda famigliare nell'agro romano - spiega Brunetta in una intervista al Corriere della Sera - ci lavorano i figli di mia moglie Titti, Dario e Serena Diana. Sono in produzione 12 dei 25 ettari a vigneto. Centomila bottiglie. Il rosso è un uvaggio di Montepulciano e Cabernet Sauvignon, affinato anche in botti di rovere usate per l'Amarone. Fra due anni sarà pronta una bollicina, assieme ad altri cinque vini".  Leggi anche: "Di Maio premier, io ministro dell'Economia e gli altri...": Brunetta, cambia il quadro Per questo, racconta, "mi sono indebitato fino ai capelli. Un atto di incoscienza, ma sono felice. Ho iniziato nel 2013, raggiungeremo il pareggio nel 2020". Non gli ha dato il suo nome perché, dice, "ho voluto tenermi defilato, non sono Bruno Vespa". E alla battuta che girava al Vinitaly attribuita a Matteo Salvini - "a Brunetta preferisco il Brunello" risponde: "Con altrettanta banalità: si Salvini chi può". 

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