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Salvini: "Via i veti e si parte"

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Roma, 19 apr. - (AdnKronos) - "Un ultimo appello alla responsabilità" per rendere possibile la formazione di una maggioranza con il centrodestra unito. A lanciarlo al M5S è stato Matteo Salvini, al termine delle consultazioni a Palazzo Giustiniani, insieme a Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni, con il presidente del Senato Elisabetta Alberti Casellati. Lasciando Palazzo Giustiniani il leader della Lega non ha nascosto l'ottimismo in vista di un possibile accordo per il governo. "Sì, sì ci sono novità" ha detto a chi gli chiedeva se oggi è stata una giornata importante. "Ora dobbiamo aspettare un paio d'ore" ha aggiunto riferendosi al secondo colloquio della giornata di Casellati con Di Maio previsto per le 17.30. "Ieri siamo usciti con gli schiaffoni, stasera con i sorrisi, una metà è fatta, l'altra la settimana prossima - ha affermato - Sono ottimista. Speriamo che oggi sia il giorno buono. Forse oggi si parte, si può costruire qualcosa finalmente". "Siamo disponibilissimi a parlare di cose concrete, come Di Maio chiede da tempo, a confrontarci sullo stesso tavolo - ha proseguito - Se cadono i veti si parte, l'accordo con i 5stelle è di parlare di cose da fare". Così come ribadito successivamente su Fb: "Via i veti, e si parte! #andiamoagovernare". Nel suo intervento davanti ai giornalisti Salvini ha rimarcato che "l'Italia reale sta perdendo la pazienza in consultazioni e contro consultazioni, veti e contro veti" e ha "la fondata speranza che si riesca finalmente a superare la politica del no che in molti hanno portato avanti fino a oggi". Fatta questa premessa, il leader del Carroccio ha informato che il centrodestra ha "riportato al presidente Casellati la nostra fiducia nel fatto che si superino i veti e che chi verrà qui dopo di noi alle consultazioni accetti finalmente di sedersi al tavolo parlando di programmi e non di posti: pensioni, lavoro, fisco, scuola, riforma della giustizia". Ed ha ribadito il no a un esecutivo tra M5S e Pd: "Riteniamo improponibile un governo con chi ha perso le elezioni".

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