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Pd e Forza Italia verso l'estinzione. Luca Ricolfi ha visto gli ultimi sondaggi: "Tra poco saranno partitini"

Giulio Bucchi
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Di corsa verso l'estinzione. Il Pd e Forza Italia stanno per sfondare i loro record storici negativi, parola del sociologo Luca Ricolfi sul Messaggero: i dem stanno "scendendo pericolosamente verso la soglia del 15%, mentre Forza Italia sta scivolando addirittura verso quella del 10%, oltre la quale si entra inesorabilmente nel regno dei partitini". Il guaio, spiega uno dei più acuti e autorevoli commentatori del mondo del centrosinistra, è che non ci sono segnali di contro-tendenza. Anzi, a giudicare dai crolli violentissimi e improvvisi subiti in tutta Europa da partiti storici come, ad esempio, quello socialista francese, i due protagonisti storici della Seconda Repubblica potrebbero non vedere mai la Terza e morire prima. Nel giro di qualche mese, per l'esattezza. Leggi anche: "Perché l'era di Berlusconi e Renzi è finita" "Questo l'hanno capito sia i dirigenti del Pd che quelli di Forza Italia", spiega Ricolfi. I motivi di questo declino inesorabile sono tre: l'incapacità delle dirigenze di rinnovarsi, il rischio di frammentazione ulteriore legato alle manovre di Lega e Movimento 5 Stelle (un pezzo di Forza Italia, ad esempio, potrebbe seguire Salvini al governo con Di Maio, mentre il Pd è a rischio scissione in ogni scenario) e, soprattutto, il confronto impietoso con i più giovani, vigorosi e freschi avversari. "Per molti elettori - è la riflessione finale di Ricolfi - il Movimento Cinque Stelle è una sorta di sinistra più sana, più genuina, meno innamorata del potere. E per molti elettori la Lega è una sorta destra più netta, più chiara, meno disposta al compromesso". Motivi sufficienti, per molti, per abbandonare il vecchio e tuffarsi nel nuovo, per quanto incerto e contraddittorio esso sia.

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