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Andrea Orlando, la disperazione totale dopo Renzi: "Prendiamo una decisione o il Pd muore"

Gino Coala
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La tentazione all'interno del Partito democratico di tornare al governo nonostante la scoppola elettorale è fortissima. E lo è immensamente di più tra le fila della minoranza dem, con l'ex ministro della Giustizia, Andrea Orlando, tra i più attivi per convincere i compagni di partito a turarsi il naso per accettare l'offerta di un governo con il Movimento Cinque Stelle. Leggi anche: "Presto scelte drammatiche", bomba sul governo: cosa sa PIerferdinando Casini A Firenze, dove si sono riuniti i dirigenti dem non renziani, Orlando ha lanciato l'ultimo siluro: "Tutti quelli che ritengono che si debba aprire una stagione nuova nel Pd, si devono organizzare per individuare un riferimento da qui all'estate". La crisi sotto il cielo dem è fortissima, Orlando sente sempre più vicino l'orlo del baratro: "La maggioranza che il giorno dopo le dimissioni di Renzi aveva deciso che il partito lo doveva guidare Martina, deve dirci se ora ha cambiato idea. Ce lo dicano, perché l'unica cosa che non possiamo fare è rimanere nel limbo. Si trova il segretario in assemblea? Bene. Andiamo al congresso? Bene. Ma se si tiene il Pd nel limbo, il Pd muore". Il terrore di Orlando sembra più legato a un possibile ritorno di Renzi, magari con un nuovo movimento politico che svuoti di fatto quel che resta del Pd, lasciando di fatto Orlando e gli altri soli e attaccati a un palo.

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