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Marcello Veneziani, il durissimo appello a Matteo Salvini: "Perché non devi allearti col M5s. Vuoi davvero ridurti così?"

Andrea Tempestini
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Un appello, chiarissimo, un titolo d'apertura a tutta pagina su Il Tempo: "Matteo non allearti coi grillini". Un appello al leader della Lega, Matteo Salvini, firmato da Marcello Veneziani, che elenca tutti i buoni motivi "per non tradire gli elettori e salvare la coalizione". Secondo Veneziani, "non ti porterebbe da nessuna parte e non porterebbe l'Italia da nessuna parte. Saresti il socio di minoranza di un governo che di bello avrebbe solo il titolo, il governo del cambiamento". Leggi anche: Marcello Veneziani, la profezia nerissima sul governo grillino Secondo la firma del Tempo, il patto M5s-Lega "sarebbe puro avventurismo coi dilettanti sfascisti allo sbaraglio". E ancora: "I loro punti fermi, dal reddito di cittadinanza all'autogoverno del popolo secondo Rousseau all'idea tardocomunista e pauperista di togliere a chi ha per dare a chi non ha, sono agli antipodi di un governo sovranista, decisionista e meritocratico, popolare e nazionale. Non rispondono a temi cruciali come la sicurezza e l'immigrazione, la famiglia e l'indipendenza nazionale, non hanno una vaga idea sull'Europa e sulla civiltà". Secondo Veneziani, "un'alleanza coi grillini, in un ruolo di minoranza, caro Matteo, le farebbe perdere il credito, forse la faccia, certo molti consensi che ha conquistato. E sarebbe ad alto rischio di rottura a breve termine, con accuse reciproche e col risultato di andare con un fallimento alle spalle alle elezioni". Un risultato che, inoltre, Salvini raggiungerebbe dopo aver fatto "il secondo di Di Maio". Infine, la conclusione: "Per un buon governo ci vogliono tre condizioni: buone motivazioni, buon personale politico e buona aderenza alla realtà e alle sue urgenze. I grillini non rispondono a nessuno di questi requisiti. Sono il nuovo e basta". E ancora: "Col senno di oggi dobbiamo solo augurarci che i grillini vadano avanti da soli. Vai avanti tu, Giggino, che a noi scappa da ridere (e da piangere)".

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