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Massimo D'Alema, perché Nicola Zingaretti è l'uomo che può riportarlo nel Pd

Gino Coala
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Qualcosa torna a bollire nella pentola del Partito democratico, con il ritorno sulla scena di vecchie conoscenze come Massimo D'Alema e Pierluigi Bersani. Pochi, anzi pochissimi dirigenti dem oggi sono pronti a scommettere che la trattativa sul governo con il M5s alla fine avrà successo. In parecchi però non vedono l'ora di vedere chi riuscirà a vincere il prossimo congresso che dovrà eleggere il segretario della fase dopo Matteo Renzi. Leggi anche: Bersani, la profezia sul governo M5s-Pd: "I grillini andranno solo con la Lega" Un pezzo importante della minoranza dem, infatti, si sta organizzando per tentare l'impresa che al ministro della Giustizia Andrea Orlando non è riuscita neanche sfiorandola. Stavolta lui stesso ha deciso di fare un passo indietro, puntando su un cavallo più in forma come il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, quello del dialogo con il M5s, quello soprattutto che riesce ancora a parlare con gli scissionisti di Liberi e Uguali. Un Pd senza Renzi alla guida è uno scenario che fa impazzire di gioia personaggi come Bersani e D'Alema, pronti a tornare in un ambiente più dignitoso. I contatti tra Zingaretti e i dalemiani ci sono e sono sempre più frequenti. L'ultimo solo in ordine di tempo, almeno in pubblico, l'arrivo di Zingaretti a un incontro della fondazione di Baffino, ItalianiEuropei, sull'analisi del voto, o meglio della sconfitta.

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