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Alessandro Di Battista vuole far fuori Luigi Di Maio: "Vedremo...". Un terremoto nel M5s

Davide Locano
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Uno dei principali nemici, o oppositori, di Luigi Di Maio? Ovvio, Alessandro Di Battista. Lo si dice da tempo: Dibba, il pasionario, contro Giggino, il dialogante. E ora, però, il livello della sfida tra i due leader grillini sale di intensità. Quando gli chiedono se, in caso di elezioni, potrebbe tornare dal suo viaggio negli Stati Uniti in cui ora si diletta a fare il reporter, lui risponde: "Perché si vota davvero? Vedremo". Insomma, non un semplice "no". "Vedremo". Parole, per inciso, pronunciate nel momento politico più difficile per Di Maio, ora che rischia di restare senza nulla in mano, men che meno il ruolo di premier. Parole riportate dal Corriere della Sera e pronunciate a stretto giro di posta dopo le frasi di Beppe Grillo sul "referendum sull'euro", parole con cui Beppe ha sconfessato la linea soft tenuta da Di Maio in questi due mesi di consultazioni. Leggi anche: Di Battista, la vergogna del padre contro Berlusconi e Salvini Insomma, l'assedio a Giggino si sta facendo asfissiante, soprattutto perché gli assedianti sono i suoi stessi compagni di partito: il più influente oltre a lui e il leader-capo comico. La spaccatura è evidente: se si tornasse al voto il prossimo anno, Di Maio potrebbe essere fuori dai giochi dopo essersi bruciato due mandati (a meno di ridicole deroghe, e dai grillini non c'è da aspettarsi altro). Ma Giggino potrebbe essere fuori dai giochi perché, col ritorno di Dibba, il "prescelto" per la corsa alla premiership potrebbe essere proprio lui, con un ritorno alle origini più barricadere dei pentastellati, quel ritorno invocato a gran voce da Grillo (a proposito, in molti ricorderanno le voci circolate tempo fa su un ipotetico nuovo soggetto politico di Dibba e del comico). In questo contesto, paradossalmente ma non troppo, Di Maio insiste per il voto anticipatissimo, già a giugno, proprio perché spera nella deroga al doppio mandato, ben più semplice in caso di legislatura-flash. E la fretta di tornare al voto di Di Maio, dopo quel sinistro "vedremo" di Di Battista, pronto a fargli le scarpe e a farlo fuori, si fa sempre più sentire...

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