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Governo, Senaldi sulla staffetta Di Maio-Salvini: "Il modo perfetto per affossarci"

Gino Coala
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Caro professor Becchi, hai il difetto dei cattedratici: partoriscono un' idea, se ne innamorano e la sostengono a prescindere dalla realtà e dai suoi mutamenti. Un paio di settimane fa hai proposto su Libero la staffetta alla presidenza del Consiglio tra Di Maio e Salvini e la tesi ha avuto un certo successo giornalistico in quanto suggestiva, non perché fattibile. Sono certo che in queste ore starai tempestando le segreterie dei due leader per riproporgli la tua soluzione. Non me ne volere, però mi auguro che non ti ascoltino, e non solo perché le staffette sono una pratica da Prima Repubblica che poco si addice a chi ha promesso agli elettori che avrebbe rivoluzionato l' Italia. Leggi anche: Becchi, la soluzione staffetta: "Unica strada per risolvere l'empasse" Al momento, tutto sconsiglia di adottare la tua idea. Innanzi tutto, manca l' accordo sul programma, visto che quelli di M5S e Lega sono in parte incompatibili in quanto manca la pecunia sufficiente a realizzarli entrambi. Cosa facciamo? Poiché suggerisci di partire con Di Maio premier, per sei mesi diamo il reddito di cittadinanza a tutti e i sei mesi successivi glielo togliamo per abbassare le tasse? Bombardiamo per un anno la Siria con Trump per dare ai grillini la patente di atlantisti e poi mandiamo i nostri soldati ad Aleppo a dar manforte ad Assad, amico di Putin? Siamo seri, una staffetta puzza già di spartizione delle poltrone quando si va d' amore e d' accordo. Ma se non c' è una linea comune su Europa, immigrati, infrastrutture e sicurezza, come accade oggi tra M5S e Lega, chiunque avrebbe il sospetto che più che di un' intesa di governo si tratta di un accordo di potere. Giustamente fai notare che i numeri di un esecutivo gialloverde sono risicati al Senato, per cui suggerisci di aprire l' intesa alla Meloni, comprandola con una poltrona, che nel tempo potrebbero diventare due o tre. La leader di Fdi però, spieghi, non può essere ammessa a pieno titolo nel salotto buono, per non far cadere in contraddizione sua maestà Di Maio, il quale per giustificare il suo veto a Berlusconi disse una volta che l' accordo deve essere rigorosamente a due. Penso che tu conosca poco la signora in questione. Perché mai dovrebbe fare da poggiapiedi a Di Maio e Salvini, perdendo la propria dignità politica e annullandosi nella Lega? Per un ministero o un progetto di legge? Non credo che sei anni fa la Meloni abbia fondato un partito e iniziato una pericolosa traversata nel deserto per regalarlo a Giggino Laqualunque. Chi glielo fa fare? Giorgia avrebbe tutto l' interesse a restare fuori dall' inguacchio gialloverde, casomai si facesse. Ne guadagnerebbe in immagine, identità, voti. Infine, mi sembra che tu sottovaluti Salvini e sopravvaluti Di Maio. Non vorrei ti fosse tornata la cotta per il Movimento. Giggino è solo il leader virtuale di M5S, non ci si può fidare. Non è neppure colpa sua, è un situazionista, per indole e per dovere. Basta che cambi un algoritmo, Casaleggio faccia una telefonata, Mattarella tossisca o in qualsiasi parte del mondo qualcuno si alzi a dire quel che l' Italia deve fare ed ecco che il nostro muta opinione e straccia i patti. Non è una previsione, lo abbiamo già visto all' opera. Come si può fare un patto con uno così? È già tanto trovarlo al bar l' ora dopo se gli dai appuntamento. Perfino chi non ama Salvini, deve riconoscere che, rispetto al leader di Cinquestelle è fatto di altra pasta: ha un' idea di Paese e un progetto politico e si sta rendendo conto, come ha detto al Quirinale, che se va avanti con M5S quasi sicuramente sarà costretto a rinunciare all' una e all' altro. In questa relazione con i grillini il capo della Lega si sta giocando l' osso del collo e tu gli suggerisci di mettere la testa sul ceppo per due anni dando l' ascia in mano a Di Maio? Bell' amico. Nella partita con M5S, Salvini gioca fuori casa ed è costretto a rimontare, avendo preso la metà dei voti, mentre per quanto il centrodestra sia un casino, in quel campo gioca in casa e da numero uno. E poi, davvero pensi che un governo gialloverde possa durare cinque anni? Ma se faticano a trovare l' accordo per uno di un anno, giusto per rifare la legge elettorale e tornare alle urne di Pietro Senaldi

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