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Matteo Salvini e Luigi Di Maio, il retroscena: oltre il governo, "che poltrona ha offerto il M5s alla Lega"

Giulio Bucchi
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Nel grande "contratto di governo" di Lega e M5s, ancora in via definizione, potrebbe esserci un "non detto", una variabile. Qualcosa che magari non finirà nel documento ufficiale ma che peserà eccome sull'esito finale della trattativa. Secondo Francesco Verderami, retroscenista principe del Corriere della Sera, nel gran gioco di scacchi delle posizioni e delle poltrone, Luigi Di Maio avrebbe offerto a Matteo Salvini un rappresentante leghista da nominare come commissario europeo nel 2019. Sarebbe "la prima volta che un esponente sovranista entrerebbe nella stanza dei bottoni a Bruxelles", suggerisce giustamente Verderami. Un fatto che si legherebbe al possibile spostamento degli equilibri dopo le Europee, che potrebbero veder trionfare gli euroscettici. L'accordo però non sarebbe solo strategico, ma politico: cambierebbe la natura del rapporto tra M5s e Lega, che da occasionale rischierebbe così di diventare strutturale, una saldatura ideologica anche su un fronte cruciale come quello dell'Europa. 

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