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Sergio Mattarella terrorizzato dal "golpe": retroscena, perché ha dato l'incarico a Giuseppe Conte

Matteo Legnani
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La "bomba" la sgancia Dagospia poco prima che Giuseppe Conte salisse al Quirinale per incontrare il capo dello Stato e ricevere l'incarico di presidente del Consiglio (incarico accettato con riserva) In mattinata, scrive Dago, Sergio Mattarella aveva fatto un tentativo estremo, chiedendo ancora una volta a Matteo Salvini e Luigi Di Maio se avessero un nome diverso da quello del professore dal proporgli. Troppe ombre nel curriculum, troppo polemiche su Conte: un nome che, sin da subito, prima della bufera, all'inquilino del Colle era sembrato troppo debole. Alla richiesta presidenziale, Di Maio avrebbe offerto un garbato "no", mentre il leader leghista avrebbe minacciato di scendere "in piazza". E a quel punto Mattarella avrebbe avuto paura. Paura di essere accusato di "golpismo" e di essere bollato peggio del suo predecessore Giorgio Napolitano. Di qui la resa, l'incontro, peraltro lunghissimo in cui si immagina abbia posto al premier incaricato una serie di paletti, soprattutto sui temi dell'economia e dell'Europa. Quindi l'incarico, concesso plausibilmente soltanto dopo aver incassato diverse e pesantissime garanzie. Leggi anche: Cacciari: "Conte? Mai visto un signore così..."

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