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Paolo Savona beccato al parco: "Passeggio ora, dopo non avrò tempo. Veti su di me? Sì"

Giulio Bucchi
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"Mi faccio una passeggiata. Ne approfitto ora, perché poi non avrò più tempo". Paolo Savona non si nasconde: il possibile ministro dell'Economia (anti-Ue, euroscettico e soprattutto anti-Germania) non è ben visto da Sergio Mattarella. Una posizione-chiave che il Quirinale vorrebbe venisse affidata a qualcuno di più malleabile e "presentabile" ai salotti buoni di Bruxelles e Francoforte ma per ora Lega e M5s stanno tenendo duro, in un braccio di ferro istituzionale che potrebbe per qualcuno far saltare addirittura lo stesso governo di Giuseppe Conte.  Savona, a passaggio a Villa Borghese, si è sbilanciato anche su questo. Ci sono veti sul suo nome per via XX Settembre? "Sì che lo penso". "La polemica scomposta che si è svolta intorno alla mia candidatura - ha aggiunto - mi ha convinto che, venissi o meno nominato ministro dell'Economia e della finanza, sarebbe stato meglio che mi ritirassi dalla presidenza di Euklid potendo rappresentare un ostacolo al decollo dell'iniziativa". Dimissioni preventive, dunque, ma non nel senso che avrebbe "irritato" il presidente della Repubblica secondo le indiscrezioni delle ultime ore. Per approfondire leggi anche: Caso Savona, la telefonata di fuoco tra Conte e Mattarella

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