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Alessandro Di Battista e Luigi Di Maio al bar, l'avvertimento: "Non farlo ministro", la bomba su Vincenzo Spadafora

Giulio Bucchi
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"Stai attento, non farlo ministro". Così, più o meno, Alessandro Di Battista ha messo in guardia Luigi Di Maio dal promuovere all'Istruzione il suo braccio destro Vincenzo Spadafora. A insospettire il pasionario del M5s, alla vigilia del suo viaggio per il Sud America, è il passato non troppo limpido di Spadafora che, guardacaso, è stato ritirato fuori dal Fatto quotidiano. Leggi anche: Bomba grillina sul governo, Spadafora si ritira dalla corsa Giovedì sera, al Treebar in zona Flaminio a Roma, riporta il Corriere della Sera, Dibba avrebbe ricordato a Di Maio l'amicizia pericolosa di Spadafora con Angelo Balducci, condannato in primo grado a 6 anni e mezzo per lo scandalo degli appalti del G8 alla Maddalena. Spadafora era talmente intimo dell'ex presidente del consiglio dei lavori pubblici da chiamarlo "papi" e definirsi un "balduccino". Roba piuttosto imbarazzante per gli integerrimi spiriti grillini. Troppo anche per Di Maio, che pur di portarsi in squadra Spadafora aveva sorvolato anche sul suo passato politico variopinto, con esperienze al fianco di Udeur, Francesco Rutelli, verdi e nomine da garante dei diritti dell'infanzia garantita da Gianfranco Fini e Renato Schifani.

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