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Sergio Mattarella, la rabbia contro Luigi Di Maio e Matteo Salvini: "Fuori faccia feroce, ma con me..."

Giulio Bucchi
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"Nessun veto, capite?". Sergio Mattarella ha spiegato così a Luigi Di Maio e Matteo Salvini la decisione di opporsi a Paolo Savona ministro dell'Economia. Un paradosso, oggettivamente, a cui il Quirinale oppone la contro-offerta del leghista Giancarlo Giorgetti o un interim del premier Giuseppe Conte come alternative all'evidentemente "impresentabile" (per Bruxelles, Berlino e Francoforte) 82enne Savona. "Capiamo tutto, presidente, ma per come si è messa la cosa non possiamo togliere quel nome dalla casella dell'Economia", è stata la replica dei leader di M5s e Lega. Fin qui, uno scontro istituzionale mantenuto nei limiti. Ma pochi minuti dopo, quando la rottura diventa pubblica, si scatena l'inferno con Di Maio e Salvini che parlano davanti ai loro elettori di "democrazia a rischio" e addirittura, dalla piazza grillina, sale l'urlo "impeachment". Roba senza precedenti. E qui, secondo il Corriere della Sera, il presidente Mattarella ha avuto un sbotto rabbioso: "Sono stati degli agnellini davanti a lui, ma fuori hanno fatto la faccia feroce", scrive il quirinalista del Corsera Marzio Breda, che riporta fedelmente il Mattarella-pensiero. Anche da questi dettagli si capisce come la situazione sia tesa come forse mai è successo prima.

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