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Matteo Renzi, al primo intervento vuol far fuori un ministro: chi ha messo nel mirino

Gino Coala
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Al primo intervento dai banchi dell'opposizione, Matteo Renzi non ha resistito a parlare al Senato tenendo le mani in tasca. Il vizio dai tempi di palazzo Chigi è rimasto, così come è rimasta intatta la sicurezza in se stesso. Al presidente del Consiglio Conte ha subito riservato una battuta: "Lei è un premier non eletto, potrei dire un collega. Ma nessuno le nega la legittimità perché non ce n'è motivo. Oggi in questa aula c'è la presenza di una triplice posizione davanti al voto di fiducia di chi si è presentato insieme davanti agli elettori". Leggi anche: Conte parla, Renzi invece... beccato sotto il banco al Senato: "Come un diavolo..." Renzi poi passa all'attacco, puntando prima i grillini: "La rispetteremo fuori da questa aula - ha detto parlando al premier - quando prenderà la parola all'Onu. Le garantiamo che la nostra opposizione non occuperà mai i banchi del governo in tono provocatorio", come avevano fatto proprio i grillini: "non insulterà sui social i ministri della Repubblica, non attaccherà le istituzioni di questo Paese con il grido 'mafia, mafia' come accaduto nel 2014" con gli europarlamentari pentastellati. "Non avete più alibi - ha aggiunto Renzi - ora rappresentate il potere. Noi inizieremo a fare opposizione, convocando la ministra della Difesa (Elisabetta Trenta) al Copasir per sapere di alcuni fatti che lei conosce, non faremo sconti". Il riferimento di Renzi è al sospetto conflitto di interessi che l'Espresso ha sollevato sulla Trenta, già presidente di una società che si occupa di reclutamento di contractor.

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