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Franco Bechis, la spifferata su Renata Pavlov: "La zarina del ministro dell'Economia". Un terremoto

vittorio feltri
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La chiamano già la "Zarina di via XX Settembre". Lei è Renata Pavlov, "bella donna poco più che cinquantenne che negli ultimi anni è stata l'ombra stessa del ministro dell'Economia Giovanni Tria", scrive Franco Bechis sul Tempo. Il ritratto della altissima funzionaria, curriculum enorme e prestigioso e un carattere forte, è gustosissimo.  "Al ministero - scrive Bechis - è arrivata lo stesso giorno in cui vi ha messo piede il ministro Tria, e ha preso subito possesso della stanza prima occupata dall'economista Fabrizio Pagani, capo della segreteria tecnica dell'uscente Pier Carlo Padoan".  Con Tria ha lavorato alla scuola nazionale dell'amministrazione (Sna) dirigendo un programma comune con l'Ocse per formare i quadri economici e burocratici dei Paesi del Mediterraneo. Tria ha fiducia piena in lei e la Pavlov pare già decisa a far capire chi comanda ora: "Se se ne sono accorti - non senza sofferenza e talvolta un pizzico di rabbia - fin dalle prime ore dell'esecutivo del cambiamento i più alti dirigenti del Tesoro, cui la Pavlov impartisce ordini perentori ritenuti non sempre appropriati", sottolinea Bechis, che difende però la competenza e la preparazione della funzionaria. Nel curriculum della Pavlov, peraltro, spuntano un  paio di trascorsi decisamente imbarazzanti per l'attuale governo: "È stata per un anno e mezzo a Goldman Sachs nella sede di Bruxelles facendo relazioni pubbliche e lobbying rivolta alla Commissione europea e al Parlamento europeo. Goldman Sachs, il simbolo stesso del grande potere della finanza sul mondo". Non solo: "Ha lavorato per due anni per il nemico numero uno del mondo sovranista: George Soros", di cui è stata tra il 2005 e il 2007 "consulente per gli affari europei e internazionali della Open Society Foundation". La stessa Fondazione che sostiene le Ong e l'accoglienza dei migranti e messa nel mirino da Matteo Salvini e Luigi Di Maio. Se n'erano accorti?

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