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Immigrazione, la contromossa del governo italiano sugli sbarchi: quali confini vuole chiudere

Gino Coala
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Prima che buona parte dei Paesi europei del Nord Europa incastri l'Italia sul tema immigrazione e accoglienza al prossimo vertice Ue di fine giugno, dal governo Conte è partita la controffensiva con una proposta dettagliata tanto quanto insindacabile. Da Roma l'idea è di proporre al Consiglio europeo di sospendere il trattato di Dublino per i soli confini marittimi. Le regole attuali impongono al primo Paese in cui arriva un immigrato la sua identificazione. Un'opzione che Roma vuol tenere valida quindi per i soli confini terrestri, con Francia, Austria e Slovenia. Leggi anche: Conte vola a Berlino, la linea dura del premier: "O fate come diciamo noi, o li respingiamo" L'effetto del piano italiano porterà così a considerare chi viene salvato in mare nel canale di Sicilia come persona che valicato i confini europei. Stando alle dichiarazioni, buona parte dei Paesi Ue si dice disposta ad assumere la responsabilità collettiva sulla gestione dei confini marittimi italiani, considerandoli come si è detto europei. Sarà il Consiglio però a dare l'ultima parola e in caso contrario, come concordato in un vertice tra Conte, Matteo Salvini e Luigi Di Maio, l'Italia potrà sentirsi autorizzata anche ad azioni unilaterali. In altri termini, a respingere le navi che arrivano dal Nord Africa.

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