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Matteo Salvini, Augusto Minzolini e lo schema del trionfo: come si sta prendendo gioco di Berlusconi, Di Maio e Meloni

Giulio Bucchi
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"Schema Salvini", ovvero come prendere per fessi alleati veri o presunti senza far loro capire nulla. Augusto Minzolini, sul Giornale, ripercorre in un velenosissimo retroscena le tappe che hanno portato "l'estremo" Matteo Salvini a diventare "centrale" nel panorama politico italiano. Il "maschio alfa" del governo è insomma come Silvio Berlusconi, Romano Prodi e i vecchi democristiani, perché come loro ha compreso che "i più arrabbiati sono i moderati".  Leggi anche: "Di Maio mi fa...", la frase sfuggita a Salvini che fa tremare il governo Di suo, sottolinea Minzo, il leader della Lega ci mette "una certa capacità manovriera per non dire spregiudicatezza", sommata alle incapacità di M5s, Forza Italia e Pd di opporsi a lui, in varia misura. Basta dare un'occhiata alla "agenda settimanale" del vicepremier nonché ministro degli Interni: "Nel tradizionale lunedì di Arcore, ventila per il futuro al Cav un possibile cambio di maggioranza che riporti il centrodestra al governo; il martedì a Palazzo Chigi fa immaginare a Conte e Di Maio un lungo sodalizio; il mercoledì torna a promettere alla Meloni la presidenza del Copasir, o qualcosa giù di lì; il giovedì lancia la prima proposta che gli viene mente, che fa infuriare Saviano, Santoro e Vauro, ma manda in visibilio due terzi degli italiani". Risultato: Salvini arriva a sovrapporsi al concetto di governo, fino quasi a cancellarlo. "Il padrone sono me", o giù di lì.

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