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Roberto Fico e Luigi Di Maio, spaccatura sugli immigrati: la telefonata ad alta tensione

Cristina Agostini
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Il Movimento 5 stelle si spacca sulle dichiarazioni di Roberto Fico che ha affermato durante una visita all'hotspot di Pozzallo: "Io i porti non li chiuderei. Dell'immigrazione si deve parlare con intelligenza e cuore. Quando si parla di Ong bisogna capire cosa si vuole intendere. Fanno un lavoro straordinario. L'inchiesta di Palermo archiviata, l'inchiesta di Catania da un anno non cava un ragno dal buco. Quindi bisogna capire bene di chi si parla e chi le finanzia, se non si fa cattiva informazione. Le ong nel Mediterraneo hanno salvato i migranti". E ancora: "Bisogna essere solidale con chi emigra, che sono storie drammatiche che toccano il cuore". Leggi anche: "Fico chiarisca col governo". Molteni, legnata al boldrino sulle Ong Ma la richiesta di "umanità" ha irritato il vicepremier grillino Luigi Di Maio. Che è intervenuto affermando che in tema di migrazioni il governo non ha mai chiuso i porti, mentre la chiusura c'è stata nei confronti delle Ong che non si attengono alle regole. Quelle di Fico, insomma, per il capo M5S, sono prese di posizione della terza carica dello Stato e il governo le rispetta, pur non essendo la linea dell'esecutivo. Ma tra i due, rivela il Corriere della Sera in un retroscena, c'è stata una telefonata ad altissima tensione.  "Così non va, non ci può essere indifferenza" avrebbe detto Fico. "Ci vuole rispetto, compattezza se vogliamo credere nel nostro progetto", gli ha ricordato Di Maio. 

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