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Toninelli, botta d'orgoglio: "Salvini, lo sai che pure io...". I 5 Stelle lo mandano al macello

Giulio Bucchi
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"Se i porti si chiudono o si aprono lo decide il ministro dell'Interno". Matteo Salvini, di fronte al popolo festante della Lega a Pontida, ha deciso di umiliare pubblicamente il ministro delle Infrastrutture grillino Danilo Toninelli. D'altronde, su migranti e Ong il vicepremier e ministro degli Interni è sempre stato un bulldozer, obbligando il povero collega a penosi distinguo e imbarazzati commenti, dal caso Aquarius a oggi. Leggi anche: "Perché ha schiacciato Toninelli e la Grillo". Salvini manda i grillini ai matti L'ultimo? Quello di domenica sera, che recitava così: "Si conferma l'ottima intesa con Salvini sul merito del tema migranti. Tuttavia, in relazione alle sue parole da Pontida circa le competenze sui porti si fa notare che le prerogative sono congiunte tra Mit e MinInterno, visto che ai Trasporti fanno capo Capitanerie e Guardia Costiera". I tono  morbidi non ingannino: il Movimento 5 Stelle sa che sulla questione migranti Salvini sta bastonando l'alleato, rubando spazio mediatico, dettando l'agenda, prendendosi la scena e anche fregando gli elettori. Il guaio, per Toninelli, è che i vertici sembrano averlo lasciato solo, quasi mandato al macello contro il poderoso assalto salviniano. Tutti protestano, tra i 5 Stelle, nessuno fiata. Toninelli a parte, appunto, e il finale sembra già scritto.

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