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Tito Boeri, il suo vero piano segreto: guerra totale a Salvini, a cosa mira mister Inps

Giulio Bucchi
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"Un po' Boldrini un po' Fornero". Insomma, Tito Boeri sarebbe il perfetto leader della sinistra italiana, che fa il tifo per l'accoglienza dei migranti (anzi, delle "risorse") e non si tira indietro quando c'è da massacrare i pensionati italiani. Il Tempo delinea un (inquietante) ritratto del presidente dell'Inps che da qualche giorno sta conducendo una guerra aperta contro Matteo Salvini. Il leghista l'ha definito "fenomeno", dandogli i giorni contati, ma l'economista non molla e anzi rilancia. La carta degli "immigrati che pagano le pensioni agli italiani" è sempre buona per affascinare un certo tipo di elettorato, così come la vulgata secondo cui "gli stranieri fanno i lavori che gli italiani non vogliono più fare". E che dire della "percezione" sulla emergenza immigrazione ridotta a semplice "disinformazione"? GUARDA IL VIDEO -  "Se vuole fare politica...", così la Meloni umilia Boeri, da godere Slogan e concetti ripetuti da mesi, ma che ovviamente ora fanno più rumore senza il compiacente Pd al governo. Se Salvini sostituirà Boeri, il buon Tito avrà dalla sua l'asso del "martirio" che i dem allo sbando e senza leader difficilmente si faranno sfuggire. Il curriculum da candidato premier Mister Inps ce l'ha: televisivamente si è fatto conoscere grazie a una rissa in diretta con l'allora ministro dell'Economia di Berlusconi, Giulio Tremonti. Ha ottime entrature nel mondo accademico (la New York University, tempio liberal) e nei salotti italiani (era editorialista di Repubblica). Politicamente, la sua battaglia contro le pensioni d'oro e i vitalizi dei parlamentari lo avvicina pure al Movimento 5 Stelle (non a caso, Luigi Di Maio ha evitato accuratamente di attaccarlo in modo frontale). Ci manca solo una dichiarazione a favore di #metoo a fianco di Asia Argento e una sparata sul rischio dei "nuovi fascisti", e il quadro è completo. Ma c'è ancora tempo.

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