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Silvio Berlusconi, le nomine in Forza Italia: Tajani vicepresidente, Galliani a capo dei dipartimenti. Malumori nel partito

Davide Locano
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Il semaforo verde ad Antonio Tajani vicepresidente del partito atteso da settimane è arrivato oggi dopo il vertice a palazzo Grazioli. La novità è la promozione di Adriano Galliani a capo dei dipartimenti di Forza Italia. Un ruolo con il quale si affida al senatore vicino a Silvio Berlusconi il compito di coordinare il lavoro dei settori tematici. Parte così il rinnovamento azzurro che era stato illustrato dallo stesso Berlusconi in una lettera pubblicata sul Corriere della sera. Ma le nomine del Cavaliere trovano reazioni contrastanti nel partito. C'è chi sostiene come ora si possa portare avanti una proposta politica riempendo lo spazio moderato e dando a Forza Italia maggior peso nelle trattative e chi, invece, si dice preoccupato perché così potrebbero ancor di più aumentare le distanze con la Lega di Salvini. Tajani guida l'Europarlamento e ha buoni rapporti con quasi tutti i dirigenti del partito. A lui e Galliani sono subito arrivati i complimenti di Bernini, Gelmini, Carfagna, Giro e Gasparri. L'obiettivo è rilanciare Forza Italia in vista delle Europee e di spendere proprio per quell'appuntamento il nome e la figura istituzionale di Tajani. Leggi anche: L'incubo di Berlusconi: il giorno in cui Forza Italia può sparire Ora partirà anche un processo dal basso per la scelta della nuova classe dirigente. Si partirà dalle Assemblee provinciali e comunali degli iscritti, si punta a cambiare più della metà dei coordinatori regionali. Ma sotto traccia c'è anche il malessere soprattutto dei nuovi eletti che avrebbero preferito un segnale di rinnovamento più forte. Malessere che serpeggia da tempo nei gruppi parlamentari. Ma la convinzione dello stato maggiore azzurro è che non ci saranno particolari emorragie. Anche perché - sottolinea uno dei 'big' azzurri - non c'è nessuno che è disposto ad accogliere altri transfughi. Fonti parlamentari del Carroccio riferiscono che a bussare alla porta di via Bellerio siano stati in questi giorni diversi deputati e senatori ma al momento non ci sarebbe stata alcuna apertura a cambi di casacca.

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