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Matteo Salvini: "Due Ong verso l'Italia? Fatica sprecata, qui non entrano. Rivedere il patto suicida di Renzi"

Davide Locano
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Colpo su colpo, giorno dopo giorno, affondo dopo affondo. Matteo Salvini prosegue la sua battaglia contro le Ong. La promessa è sempre la stessa: le navi delle Organizzazioni non governative non arriveranno mai più nei porti italiani. Concetto che, da Mosca, il ministro dell'Interno ha ribadito, mettendo nel mirino altre due Ong: "In questo momento ci sono due navi di Ong dalla Spagna in acque libiche, è evidente la complicità con il business dello scafismo. In Italia queste navi non attraccheranno". Una risposta a Msf e ad Open Arms, che hanno sfidato direttamente il Viminale, affermando di essere pronte a tornare ad operare perché "Salvini non può chiudere il mare". Una dichiarazione di guerra che ha scatenato l'immediata risposta del leghista: "Le navi Ong che stanno tornando in acque libiche - ha rimarcato - risparmino tempi fatica e denaro perché in Italia non ci arrivano". Leggi anche: "Pozzallo, vittoria politica": Matteo Salvini esulta Sempre dalla Russia, Salvini è tornato a parlare anche delle missioni Ue che, troppo spesso, come esito a senso unico hanno avuto l'arrivo di immigrati nel Belpaese: "Sulle missioni internazionali c'è una riunione dopodomani - ha spiegato il ministro - la richiesta del governo italiano sarà chiara: ridiscutere sulla firma suicida del 2015, andate a chiedere conto al governo Renzi, sulla missione Sophia. L'obiettivo è cambiare la norma e rendere i porti libici sicuri", ha concluso.

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