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Maria Elena Boschi e Pd, la fine più rovinosa: prima la fanno eleggere, poi la fregano così

Giulio Bucchi
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Peggio di così, per Maria Elena Boschi e il Pd, a Bolzano non poteva finire. L'ex ministra di Matteo Renzi a marzo è stata paracadutata nel collegio altoatesino per non venire trombata alle elezioni. Alla fine l'ha spuntata, nonostante i malumori del Svp alleato dei dem, ma ora i "tedeschi" potrebbero presentare un conto salatissimo alla loro deputata e al suo partito.  Leggi anche: "Ecco la bellezza del Pd", la Boschi si autoumilia Secondo il Fatto quotidiano, che riporta le parole di Alessandro Huber, segretario del Pd in Alto Adige, "c'è un flirt tra Svp e Lega" e il prossimo 21 ottobre alle Provinciali di Bolzano e Trento, "fondamentali anche per gli equilibri romani", potrebbe arrivare una clamorosa sorpresa, anche perché storicamente gli imprenditori che votano il partito sudtirolese hanno spesso simpatizzato per il centrodestra. "Noi non siamo un partito ideologico - spiega al Fatto il neosenatore Svp Dieter Steger -, difendiamo l'autonomia e l'autogoverno. E guardiamo con interesse a chi ci ascolta. Abbiamo collaborato molto bene con Matteo Renzi. Adesso vedremo, finora dal nuovo Governo sono arrivati segnali interessanti. E la Lega è interessata a sviluppare le autonomie ordinarie e speciali". Intanto, arriva un brutto colpo per il Movimento 5 Stelle: il simbolo dei 5 Stelle a Bolzano, Paul Kollensperger, si è dimesso dal consiglio provinciale e ha fondato un movimento di lingua tedesca. Che potrebbe allearsi con gli stessi grillini, oppure scegliere proprio la Lega, "compagno romano". Sarebbe una bella spallata ai 5 Stelle in Alto Adige, e non solo.

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