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Alfonso Bonafede, il piano per colpire Salvini: cosa risponde al magistrato che vuol processare il leghista

Gino Coala
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Da quasi tre anni il procuratore di Torino, Armando Spataro, accarezza il sogno di processare Matteo Salvini. Dopo che il magistrato ha messo sotto indagine l'allora segretario della Lega per vilipendio all'ordine giudiziario, ha tartassato di lettere l'ex ministro della Giustizia Andrea Orlando, nella speranza di ottenre l'autorizzazione a procedere. Salvini durante un comizio a Collegno il 14 febbraio 2016 aveva detto: "Difenderò qualunque leghista indagato da quella schifezza che si chiama magistratura italiana, che è un cancro da estirpare". Leggi anche: Piercamillo Davigo fa il pieno di voti: ko a Magistratura Democratica Per ben tre volte la richiesta avanzata al ministro Pd è caduta nel vuoto. Finché la fortuna per Spataro ha cominciato a girare, trovando sponda nel nuovo guardasigilli grillino, Alfonso Bonafede. Salvini per il M5s rischia di diventare più un problema che una risorsa, nel governo di fatto comanda lui, di sicuro è quel che emerge da tv e web, con buona pace di Luigi Di Maio e soci, in costante rincorsa. La posizione di apertura di Bonafede apre quindi più di uno spazio ai sospetti dei leghisti, con il ritorno dello spettro giudiziario da usare a comando per intimidire ora questo ora quell'altro avversario politico. Alla richiesta di Spataro, Bonafede ha messo i panni del duro e puro, ha assicurato che l'istruttoria è in corso, il fasciscolo sarà definito "senza guardare in faccia nessuno".

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