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Matteo Salvini e Lega, l'assalto finale dei magistrati: "A chi dovete sequestrare i soldi"

Giulio Bucchi
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Spennare la Lega, metterla in ginocchio fino a farla chiudere. La Procura di Genova ha imposto il sequestro di 49 milioni di euro per la truffa sui rimborsi all'epoca di Umberto Bossi e del tesoriere Francesco Belsito e a stupire è soprattutto il diktat: recuperare quei soldi in ogni modo possibile. Leggi anche: "I 49 milioni di euro della Lega non sono mai esistiti", la bomba di Bechis Ad esempio, come sottolinea Repubblica, colpire il Carroccio città per città, sede regionale per sede regionale. Questo perché, puntualizzano i magistrati, la Tesoreria federale anche dopo l'approvazione del nuovo statuto ha continuato a foraggiare le casse locali delle "13 nazioni" leghiste a suon di bonifici. Ora sono quelle casse che la Procura genovese intende andare a colpire. Il pm Paola Calleri e il procuratore aggiunto Vittorio Ranieri Miniati anno accennato ai circa 16 mila euro da sequestrare alla Lega Toscana, "perché provenienti dal forziere di Via Bellerio". Nel mirino ci sono "somme di denaro depositate su conti correnti bancari e/o libretti di risparmio e/o depositi bancari intestati o comunque riferibili alla Lega Nord", anche se la difesa leghista è che il partito nazionale sia "soggetto giuridico diverso dai locali", non chiamati a rispondere della truffa, quindi non aggredibili". E il rischio è che di fronte alla disponibilità attuale del Carroccio, "appena" 3 milioni, i magistrati possano rivalersi sugli introiti futuri del partito. 

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