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Genova, Bruno Vespa: "Perché adesso il governo Lega-M5s è a un bivio"

Cristina Agostini
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Lega e Movimento 5 stelle, dopo la tragedia di Genova, potrebbero chiarirsi sulla sorte delle Grandi opere. Bruno Vespa nel suo editoriale sul Giorno, sostiene che "l'approccio immediato tra i leader delle due forze politiche è stato molto diverso. Il premier Conte e Di Maio si sono dichiarati subito favorevoli alla revoca delle concessioni ad Autostrade per l'Italia «senza aspettare i tempi della giustizia», esponendo lo Stato al rischio di penali pesantissime e a ricorsi pericolosi. Salvini, più realisticamente, pensa a un congruo risarcimento delle vittime e a restituire a Genova e al suo scalo marittimo la piena agibilità". Leggi anche: "Via la concessione senza pagare un euro". Il maestro di Conte, arma segreta contro i Benetton Insomma, il viadotto Morandi - è convinto Vespa - "diventerà il simbolo di quello che la maggioranza di governo potrà e vorrà fare". Un Paese moderno "non può fare a meno di grandi opere da realizzare velocemente. A Pechino l' intera sostituzione di un lungo tratto di un ponte attraversato ogni giorno da 200mila automobili è avvenuta in 43 ore e un grattacielo di 53 piani è stato costruito in 19 giorni". Peccato che "il grillismo ha sempre avuto un'ideologia paleo ambientalista puntata sulla decrescita felice". Quindi adesso, "o Di Maio riuscirà a ricondurre il suo partito al realismo della politica in un mondo che corre o il governo del cambiamento difficilmente cambierà in meglio. E la Lega che farà?".

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