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Dopo il vertice del centrodestra Luigi Di Maio minaccia invano Matteo Salvini: "Mi prenderò i voti del Nord"

Caterina Spinelli
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Il vertice di ieri, giovedì 20 settembre, tra Silvio Berlusconi, Giorgia Meloni e Matteo Salvini è andato a buon fine e i tre sono usciti da palazzo Grazioli più uniti che mai. Eppure a Luigi Di Maio la promessa dei big del centrodestra di presentarsi assieme alle prossime competizioni elettorali con un candidato condiviso, non è piaciuta affatto. Così il leader del Movimento 5 Stelle, nonché collega di governo di Salvini minaccia una vendetta, che ai più attenti sembra più che altro un'utopia. "Vado a riprendermi i voti del Nord" ha detto Di Maio ai suoi compagni di partito. Peccato però che il vicepremier abbia fatto male i conti, dato che la Lega, secondo le intenzioni di voto, ha ottenuto il miglior risultato proprio nel nord Italia, a discapito dei pentastellati.  Leggi anche: Sallusti smaschera i grillini: "Ecco come fregano gli italiani" Ma il capo politico non si è demoralizzato e ha programmato un vero e proprio tour tra gli imprenditori e le aziende, presentando un pacchetto per semplificare la vita delle imprese. Quello che ci chiediamo è: se Di Maio non riesce a ottenere i soldi per il reddito di cittadinanza promesso in campagna elettorale, come può ora trovare i fondi per aiutare le aziende e, soprattutto, pensare di essere creduto? Leggi anche: Il centrodestra più unito che mai dopo l'incontro Salvini-Berlusconi-Meloni Il duello con i leghisti andrà anche oltre i voti, raggiungendo il decreto sicurezza e immigrazione, gli affitti d'oro, i vitalizi e le spese militari tanto cari al Carroccio: "Siamo pronti a lanciare una battaglia per i dettagli nella legge di bilancio" ha detto Di Maio. Tagli, forse, che servirebbero anche a finanziare il tanto ambito reddito di cittadinanza. 

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