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Letta: "Lunedì consultazione con Napolitano"

Andrea Tempestini
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Giorgio Napolitano chiama, il fido Enrico Letta risponde. Il capo dello Stato fa "filtrare" il suo appello dalle pagine del Corriere della Sera e il premier mostra di averlo recepito da Sochi, in Russia, dove si trova per le Olimpiadi invernali. Il Quirinale chiede al presidente del Consiglio di uscire dallo stallo, e il presidente del Consiglio annuncia che il prossimo lunedì salirà al Colle per discutere con Napolitano. L'esito della discussione, però, è più incerto che mai. Dopo il faccia a faccia, il premier, potrebbe anche fare un passo indietro. L'ipotesi è contemplata. Il "quirinalizio" - Ma procediamo con ordine. Il Corsera di oggi, sabato 8 febbraio, spara in prima pagina il titolone: "Governo, la spinta di Napolitano". Nell'articolo del quirinalizio Marzio Breda si spiega che il Capo dello Stato teme "il vuoto politico e istituzionale". Dunque, Re Giorgio, valuta ogni ipotesi: mini-rimpasto? Letta-bis? Staffetta a Palazzo Chigi con Matteo Renzi? Oppure il voto subito. Il Corsera spiega che "Napolitano pesa i rischi di un rimpasto", che il Colle "spera" in un "rilancio di Letta (ma senza bis"). Insomma il Quirinale valuta ogni ipotesi. Il messaggio... - Un articolo, quello del Corsera, che sembra più un messaggio del Colle a Letta (su imbeccata del Colle stesso). Nemmeno Napolitano può più tollerare l'immobilismo dell'esecutivo. Il Quirinale sa che il governo, insidiato da Matteo Renzi, rischia (il Pd si dovrà esprimere sul futuro del governo il prossimo 20 febbraio). Le imboscate in aula sull'Italicum (la prossima settimana) e sul salva-Roma (quella successiva) potrebbero far abdicare il premier, magari in favore di Renzi. Di sicuro, Napolitano, non vuole il voto anticipato La svolta? - Così, per trovare una soluzione, Re Giorgio - via Corsera - chiama Letta. Che da Sochi risponde: "Lunedì, dopo aver consultato il Capo dello Stato, prenderò una iniziativa per sbloccare la situazione". Il premier poi aggiunge di avere "fiducia" nel suo partito" e che "c'è bisogno di forte impegno per sbloccare la situazione politica". Quindi un messaggio trasversale al segretario Renzi: "So quanto il gioco di squadra sia fondamentale nello sport e nella sua organizzazione. Lo sport non è un one man show, ma un gioco di squadra dove tante professionalità e persone giocano insieme...". Dimissioni? - Tutta l'attenzione, però, Letta l'ha catalizzata con l'annuncio di "una iniziativa per sbloccare la situazione". L'appuntamento è fissato per lunedì, quando il premier salirà al Colle. Le ipotesi sul tavolo sono quelle già citate: un mini-rimpasto (di scarso imapatto), un Letta-bis (percorso rischioso: al pari della prima prevede l'apertura di una crisi, non al buio, ma comunque dall'esito incerto) e la staffetta con Renzi. Ossia, le dimissioni: uno scenario plausibile. Letta potrebbe "sbloccare la situazione" facendosi da parte. Il premier però frena, e aggiunge: "La settimana prossima, dopo essermi consultato col Capo dello Stato, assumerò un'iniziativa per arrivare al nuovo patto sul programma". Si parlerà di riforme, dunque, e non di passi indietro. In teoria.

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