Il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ha suscitato polemiche con un discorso tenuto a Cava de’ Tirreni, durante gli Stati generali della bellezza di Ali, definendo le periferie romane “schifo” e parlando di un “livello di bruttezza inaudito”. Ha lamentato la mancanza di marciapiedi, alberi, parchi e piazze, sottolineando la necessità di un “lavoro gigantesco di rigenerazione” per rendere tutta Roma bella, non solo il centro. Le sue parole, pronunciate dopo tre anni di amministrazione, hanno scatenato critiche e ironie, soprattutto sui social, dove è stato soprannominato “taglianastri” per l’inaugurazione di opere finanziate dal governo Meloni o da altri.
La gran passione di Gualtieri per le opere altrui
A Roma s’aggira un bizzarro personaggio che indossa un caschetto da operaio e inaugura cantieri vantandosi dell&rs...Fratelli d’Italia, come sottoliena ilSecolo d'Italia, ha reagito duramente, con il deputato Massimo Milani che ha definito le affermazioni di Gualtieri un’“offesa implicita” ai residenti delle periferie. Milani ha ricordato che il centrosinistra, rappresentato da Gualtieri, governa Roma quasi ininterrottamente dal 1993, salvo la parentesi Alemanno, e lo ha accusato di mancanza di “onestà intellettuale” nel non riconoscere i fallimenti della sua parte politica. Le periferie, progettate spesso da architetti di sinistra con visioni urbanistiche collettiviste, sono considerate “allo sbando”, prive di decenza e servizi. Le parole di Gualtieri, secondo i critici, evidenziano una gestione inefficace e un distacco dai bisogni dei cittadini, alimentando il malcontento e il dibattito sulla rigenerazione urbana della Capitale.