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Le opere di Giulio Turcato tornano in mostra. Dal 21 ottobre al 15 gennaio 2011, la galleria Mucciaccia della capitale ripercorrerà il percorso artistico dell’autore, dalla fine degli anni ’40 all’inizio degli anni ’90. Una cinquantina di opere, dall’astrazione dei Reticoli alla creazione delle Superfici lunari, dalla cosmologia di Itinerari e Arcipelaghi alla sensualità dei Cangianti.
Giulio Turcato è considerato uno dei più significativi interpreti italiani dell’astrattismo. Un’artista eclettico che a mosso i primi passi seguendo Cèzanne e Matisse per passare ai futuristi fino a creare un proprio linguaggio ritmico e dinamico. L’opera di Turcato è un viaggio nell’immaginario dove momento storico, condizione esistenziale, trascendenza e mistero della bella si sovrappongono e si confondono. Il colore, a volte si fa materia profonda e densa dell’opera, a volte è un timbro dissonante, svelato dalla luce.
Obiettivo dell’autore era la liberazione delle percezioni dalle convenzioni accademiche ma anche cogliere in esse le tracce di una realtà più profonda. "Queste immagini, sensazioni, materiali, memorie, illusioni allucinazioni, forme, itinerari, sono il mio bagaglio aperto alla dogana del prossimo millennio". Così Turcato scriveva delle sue opere.
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Commenti all'articolo
redrain
22 Ottobre 2010 - 20:08
Con tutto il rispetto per coloro a cui piace simil "arte"; senza alcun rispetto invece per quei critici che si divertono a sparare fantasie allucinanti pur di sbarcare il lunario e accontentare questo e quello. Io non ebbi timore già quasi quarant'anni or sono di scrivere a Turcato, in occasione di una sua mostra a Roma, che aveva sottratto braccia alla terra: forse era meglio maneggiare la zappa che il pennello. Ogni volta che vedo una sua "opera" mi si rivolta lo stomaco, ancora peggio quando leggo la critica osannante. E' morto. Pace all'anima sua. Però....per favore...mettiamoci una pietra sopra!!! Ricordiamolo come uomo..ma non come artista!
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