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Lo sfogo di Andrea Agnelli: "La serie A è malata, l'elezione di Tavecchio è una sconfitta"

michele deroma
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E' un vero e proprio sfogo, quello di Andrea Agnelli, presidente della Juventus, contro il calcio italiano. Il numero uno della squadra bianconera, durante l'assemblea dei soci, ha sparato a zero sulla situazione del nostro calcio, proprio all'indomani della doppia batosta in Champions League, e ha ribadito il proprio scetticismo sull'elezione di Carlo Tavecchio come presidente federale. "Una sconfitta" - "Sono convinto - ha detto Agnelli - che nel calcio italiano le forze conservatrici, che al momento paiono prevalere, non riusciranno a soffocare quanti sostengono il cambiamento. La nuova presidenza ha già mostrato tutti i propri limiti". Un'elezione, quella di Tavecchio, che Agnelli giudica "una sconfitta": "Il calcio italiano ha perso, dando di sè un'immagine senza alcuna propensione riformista. I risultati sono sotto gli occhi di tutti: la Uefa ci guarda con circospezione, così come gli osservatori internazionali. Il meccanismo cervellotico che ha portato all'elezione di Tavecchio, ha trascurato le indicazioni che venivano da tutte le componenti tecniche, e da una consistente parte della serie A. Hanno vinto solo alcuni personaggi, abili e disinvolti, che affondano le radici del loro consenso in un tempo lontano". "Calcio in declino" - "Il nostro calcio ha diversi limiti strutturali: basta guardarlo con un minimo di distacco per riconoscerne il progressivo declino. Inghilterra, Spagna e Germania ci hanno superato in ricavi, sostenibilità del business, risultati sportivi, stadi, ranking Uefa. Il prodotto collettivo della serie A deve crescere". Due parole anche per Allegri e la sua Juve: "Il tecnico ha già dimostrato di saper vincere, e con lui stiamo lavorando per ottenere il quarto scudetto consecutivo, un'impresa che ci avvicinerebbe alla leggenda. Dal punto di vista del fatturato, siamo nella top ten mondiale".

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