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Per 3 primari oncologi su 4difficili dipartimenti efficaci

Maria Rita Montebelli
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La maggior parte (72,7%) degli oncologi italiani intervistati ha riportato grandi difficoltà – se non impossibilità - nello sviluppo di un dipartimento che sia realmente efficace: l'autonomia nella gestione del budget è una delle soluzioni più richieste e degli elementi ritenuti più importanti ma, ad oggi, solo il 30% dei dirigenti intervistati gestisce personalmente l'allocazione delle risorse. E' quanto emerso da una survey sullo stato di realizzazione dei Dipartimenti Oncologici in Italia presentata nel corso del lavori della Conferenza nazionale del Collegio Italiano dei Primari Oncologi Medici Ospedalieri (CIPOMO) che si è aperta oggi a Firenze. Dall'indagine, condotta presso i dirigenti di strutture complesse di oncologia, è emerso come la maggioranza dei rispondenti (75.8%) sia costituita da primari di oncologia che dirigono un dipartimento oncologico. Il 43.9%  dispone  di un sistema di  accoglienza unitario  dedicato che prevede la gestione della presa in carico dei pazienti. Il dato in merito alla distribuzione geografica dei dipartimenti oncologici segnala una forte sperequazione fra Nord (48.4%) e Centro Italia (37.1%)  da un lato e Sud (14.5%) dall'altro. La presenza di un dipartimento non appare correlata  all'area geografica, né all'estensione del bacino di utenza, né al  numero  di presidi ospedalieri  esistenti. Per quanto riguarda il tema della ricerca clinica, la survey ha evidenziato come nella maggioranza dei casi  (56%) esista del personale dedicato, con una media di 2.26 medici e 1.53 data manager. I fondi destinati a queste attività sono però allocati a livello di struttura (45,2%) più che di dipartimento. La Conferenza Nazionale è stata impostata come un laboratorio aperto volto alla costruzione di consenso rispetto a domande e possibili soluzioni emerse in seno al CIPOMO a partire dai dati della Survey. L'obiettivo degli organizzatori è formulare,  a valle di questo importante evento, un documento di indirizzo da sottoporre ad organi istituzionali e politico-amministrativi a livello regionale e nazionale. “In Italia ogni anno circa 400.000 nuove  persone si ammalano di tumore ma oggi si stima che sono circa 2.800.000 i pazienti che sopravvissuti ad una diagnosi di cancro, convivono con le  cure e  i controlli: questa Conferenza offre un importante momento di riflessione e di confronto per i primari di oncologia di tutta Italia che possono condividere le proprie esperienze di cure e assistenza con l'aiuto di professionisti delle scienze organizzative al fine di fare fronte comune contro i costi crescenti e la progressiva riduzione delle risorse” così Luisa Fioretto, Direttore del Dipartimento dell'Azienda Sanitaria di Firenze e presidente della conferenza, ha sottolineato l'importanza dell'efficienza organizzativa in ambito oncologico, tema al centro dell'incontro; importanza su cui insiste anche Gianpiero Fasola, Presidente del CIPOMO: “Siamo consapevoli della necessità di partecipare da protagonisti alla rivoluzione in corso nelle terapie per i pazienti con tumore: per farlo dobbiamo coltivare anche quelle innovazioni organizzative che aiutino da un lato a recuperare risorse e dall'altro ad assicurare cure sempre allineate con le migliori evidenze”. (GIOIA TAGLIENTE)

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