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Italia. Cubistpharma in prima lineacontro la resistenza agli antibiotici

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Maria Rita Montebelli
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La questione della crescente resistenza agli antibiotici e la mancanza di opzioni terapeutiche sta generando sempre maggiori preoccupazioni nel mondo, Italia compresa. Per affrontare la pressante necessità di nuovi antibiotici, Cubist Pharmaceuticals, azienda leader mondiale nella scoperta, nello sviluppo e nella commercializzazione di nuovi antibiotici, sta investendo significativamente nella ricerca e sviluppo di antibiotici, concentrando i suoi prodotti in pipeline che sono in fase avanzata di sviluppo sulle infezioni batteriche gravi e potenzialmente letali acquisite in ambito ospedaliero. Per contrastare a livello globale la resistenza agli antibiotici e sostenere il potenziale lancio di due nuovi antibiotici in Europa nel 2015, Cubist sta espandendo la sua presenza in Europa e ha recentemente avviato le proprie attività in Italia. «Le infezioni batteriche resistenti sono responsabili ogni anno di circa 25.000 decessi nell'Unione Europea - commenta Roberto Florenzano, Country Manager di Cubist Pharmaceuticals Italia - servono subito soluzioni per affrontare il problema dell'incremento delle resistenze in Italia e in tutta Europa». La prevalenza di resistenza agli antibiotici in E. coli, Klebsiella pneumonie e Pseudomonas aeruginosa è più elevata in Italia rispetto agli altri Paesi europei. L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha pubblicato quest'anno per la prima volta il rapporto sulla resistenza agli antibiotici presentando il problema in tutta la sua urgenza. A meno di un secolo dall'inizio di un'era che ha visto l'aumento delle aspettative di vita grazie alla capacità di combattere le infezioni con antibiotici ampiamente disponibili, l'umanità oggi è a rischio di entrare in un'era “post-antibiotica”, nella quale i medici non hanno più a disposizione farmaci per curare infezioni gravi. Come azienda all'avanguardia nello sviluppo di antibiotici, Cubist è membro fondatore di un consorzio pubblico e privato recentemente costituitosi, chiamato DRIVE-AB (Driving Reinvestment in R&D and Responsible Antibiotic Use – che vuole essere da stimolo a reinvestire in ricerca e sviluppo e utilizzo responsabile di antibiotici). DRIVE-AB è un consorzio pubblico e privato del valore di 9,4 milioni di euro, fondato dall'Iniziativa sui Medicinali Innovativi (IMI) dell'UE, con lo scopo di migliorare gli standard di utilizzo responsabile di antibiotici e di sviluppo di nuovi modelli per la ricerca e lo sviluppo di nuove terapie. (LARA LUCIANO)

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