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Droghe: 2017 anno della 'spice'“Non se ne conoscono gli effetti”

Il rapporto ‘Espad Italia' coordinato dall'Ifc-Cnr sull'uso degli stupefacenti tra gli studenti conferma al primo posto la cannabis, seguita dalla ‘spice' e dalle nuove sostanze psicoattive

Maria Rita Montebelli
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Lo studio ‘Espad Italia' dell'Istituto di fisiologia clinica del Consiglio nazionale delle ricerche (Ifc-Cnr), descrive gli scenari e le tendenze presenti fra i giovani nel nostro paese riguardo all'uso delle sostanze stupefacenti e i comportamenti a rischio correlati: in particolare, le informazioni raccolte relativamente all'uso nel 2016 di alcol, tabacco e droghe tra gli studenti fra i  15 e i 19 anni ci dicono che il 32,9 per cento dei ragazzi, poco più di 800 mila, ha utilizzato almeno una sostanza psicoattiva illegale nel corso della propria vita (maschi 37,7 per cento; femmine 28 per cento), mentre il 25,9 per cento (maschi 30,9 per cento; femmine 20,7 per cento, circa 650 mila ragazzi) riferisce di averlo fatto nel corso dell'ultimo anno. “La cannabis si conferma la sostanza psicoattiva illegale più diffusa. Quasi un terzo dei 15-19enni (32,4 per cento, circa 804 mila), l'ha utilizzata almeno una volta nella vita, il 25,8 per cento (circa 640 mila) ne ha fatto uso nell'ultimo anno. Dato confermato anche dalla ‘Relazione al Parlamento sullo stato delle tossicodipendenze' dove si rileva che i quantitativi di sostanza sequestrati corrispondono a più del 90 per cento del totale dei sequestri e le segnalazioni per detenzione di cannabis per uso personale rappresentano l'80 per cento dei casi – afferma Sabrina Molinaro dell'Ifc-Cnr e coordinatrice dello studio Espad – Al secondo posto per utilizzo tra i giovani studenti troviamo la spice, un cannabinoide sintetico che riproduce gli effetti della cannabis, particolarmente reperibile sul web: ne ha fatto uso l'11 per cento (circa 275 mila ragazzi) almeno una volta nella vita e il 35,5 per cento di questi (circa 98 mila) lo ha fatto 10 volte o più”. Il predominio della cannabis conferma un dato degli anni precedenti: “Il dato che la spice sia diventata la seconda sostanza più diffusa fra gli studenti è però preoccupante, poiché gli effetti sulla salute non sono ancora ben noti ed è quindi ancor più pericolosa. Nei consumi seguono poi le Nuove sostanze psicoattive (Nps), la cocaina, stimolanti e allucinogeni, mentre l'eroina è la sostanza meno diffusa – conclude la ricercatrice – Si osserva, inoltre, la diffusione delle Nps quali oppiacei sintetici e catinoni sintetici come mefredone, ketamine, fenetilamine, utilizzate almeno una volta nella vita dal 3,5 per cento degli studenti e quindi diffuse tanto quanto la cocaina o anche più diffuse se si considera l'eroina, utilizzate nella vita rispettivamente dal 3,6 e l'1,5 per cento dei ragazzi. Le nuove droghe sono diffuse anche tra le studentesse: il 2,8 per cento le ha utilizzate almeno una volta nella vita. Quasi 20 mila sono le donne in trattamento presso i Servizi per le dipendenze per uso di oppiacei, cocaina e cannabis e l'universo femminile ha assunto caratteristiche preoccupanti, seppure consumi, denunce e arresti siano a livelli inferiori rispetto a quelli maschili: delle 32.992 persone segnalate all'autorità giudiziaria per reati droga-correlati, il 7 per cento ha riguardato donne e quasi due terzi delle persone segnalate sono giovani adulti di età compresa tra i 20 e i 39 anni”. (EUGENIA SERMONTI)

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