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Arriva il picco delle allergieecco i consigli di Assosalute

Il 40 per cento degli italiani soffre di allergia e con la primavera i sintomi che coinvolgono naso, occhi e vie respiratorie si fanno più intensi, rendendo più difficili le attività quotidiane

Maria Rita Montebelli
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Come ben sa quel 40 per cento di italiani che soffre di allergia, la bella stagione coincide con il picco del raffreddore da fieno, causato dal polline, una sostanza che si trova nell'aria sotto forma di polvere rilasciata dalle piante durante illoro normale ciclo riproduttivo. Il polline contiene, in particolare, proteine che nei soggetti allergici scatenano una risposta da parte del sistema immunitario a livello delle mucose concui vengono a contatto per inalazione. Assosalute  - Associazione nazionale farmaci di automedicazione che fa parte di Federchimica - ricorda, anche quest'anno come affrontare al meglio l'arrivo della primavera e tenere a bada gli starnuti e tutti i sintomi fastidiosi legati all'arrivo delle riniti allergiche. Starnuti per tutte le stagioni. Anche per le allergie esiste un calendario, infatti, la concentrazione del polline può variare a seconda della stagione, del clima, della tipologia di pianta e della regione. Tra i pollini più insidiosi troviamo: graminacee, parietaria, betulacee e, specie in alcune zone d'Italia, ambrosia. In questi ultimi anni, però, sono aumentate anche quelle forme di allergia dovute ai cosiddetti ‘pollini minori' come il cipresso, il nocciolo o l'olivo. La presenza di pollini nell'aria comincia, a seconda delle temperature, nel mese di febbraio per poi raggiungere il picco di concentrazione in primavera, periodo di fioritura delle piante. Ad esempio, le graminacee, la famiglia erbacea più diffusa e presente a tutte le latitudini, presenta il suo picco di pollinazione tra maggio e luglio. La parietaria, specie più diffusa nel centro e sud Italia, raggiunge la sua massima intensità tra maggio e giugno. Le composite (o asteracee), vasta famiglia di piante che vanta 20 mila specie diverse, 700 delle quali - tra cui l'ambrosia -  presenti sul nostro territorio, fiorisconoe rilasciano pollini da luglio a settembre. Le betulacee invece, fioriscono nei mesi compresi tra gennaio e maggio mentre le oleacee da maggio a giugno. Infine, troviamo il cipresso che libera i pollini da febbraio a fine marzo, con possibili anticipi a gennaio e/o prolungamenti fino ad aprile. Attenzione a naso, occhi e vie respiratorie. I sintomi classici delle allergie primaverili coinvolgono le mucose del naso, gli occhi e le vie respiratorie. Sintomi nasali: starnuti ripetuti, prurito, congestione con sensazione di naso chiuso, riduzione dell'olfatto, secrezione di muco acquoso e biancastro e molto meno consistente di quello del raffreddore ‘comune', al contrario, più denso e dal colore giallo-verde. Sintomi oculari: prurito alle congiuntive che appaiono arrossate ed edematose, lacrimazione e fotofobia (fastidio alla luce). Sintomi respiratori: tosse secca e stizzosa e difficoltà a respirare, eventuali crisi di tipo asmatico. Altri sintomi, che possono comparire in associazione alla comparsa dell'allergia ai pollini, sono: stanchezza, difficoltà di concentrazione, mal di testa, disturbi del sonno e più raramente, prurito all'epidermide e dermatite. Oltre ai sintomi che possono rendere più difficile svolgere le normali attività quotidiane, il raffreddore da fieno si accompagna spesso ad irritabilità e cattivo umore che possono creare situazioni spiacevoli di contrasto, limitando le interazioni sociali. Come sa bene chi ne soffre, l'essere allergici può rendere la vita familiare e sociale più pesante. Si può fare prevenzione? Sicuramente i soggetti allergici hanno imparato, anche grazie al consiglio del farmacista e del medico, a gestire i sintomi più comuni della rinite anche attraverso l'impiego di farmaci senza obbligo di prescrizione - antistaminici e antiallergici, decongestionanti, vasocostrittori e corticosteroidi - utili ad alleviare i sintomi delle allergie respiratorie. Tuttavia limitare l'esposizione a carichi allergenici impattanti è la prima fondamentale precauzione da adottare anche se questo non ‘libera' dal problema chi soffre di allergia. (MATILDE SCUDERI) Le semplici regole di comportamento per gestirne al meglio la sintomatologia e minimizzarne l'impatto sulla vita quotidiana · In tempo di impollinazione, evitate le attività sportive in prossimità di aree verdi e ricordatevi che le concentrazioni di pollini sono maggiori nelle ore centrali, e nelle giornate secche, ventose e calde · Tenete i finestrini dell'auto chiusi in modo da non fare entrare i pollini in macchina · All'aperto indossate occhiali scuri: la luce del sole aumenta il fastidio associato ai sintomi oculari · Non uscite subito dopo un temporale: l'acqua rompe i granuli pollinici in frammenti più piccoli che raggiungono facilmente le vie aeree e in maggior profondità · Non fumate: il fumo irrita ulteriormente le mucose di naso e occhi · Respirate attraverso il naso che filtra l'aria in entrata o indossate una maschera antipolvere cercando di fare spesso dei lavaggi nasali · Meglio se cambiate l'aria di casa al mattino presto o alla sera tardi, quando la concentrazione pollinica è più bassa, cercando di tenere chiuse le finestre durante il resto della giornata · Fate la doccia e lavate i capelli quotidianamente: i granuli pollinici spesso rimangono intrappolati tra i capelli e la notte possono depositarsi sul cuscino, venendo così inalati · Cambiate le scarpe quando rientrate a casa e riponete quelle utilizzate all'aperto o in un armadio in modo che non trasportino in giro per casa le particelle allergizzanti · Fate attenzione all'utilizzo dell'aspirapolvere che può sollevare le particelle allergizzanti · Cercate di lavare spesso il pavimento e di cambiare le federe dei cuscini.

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