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A Lampedusa i medici in formazioneimparano ad affrontare le emergenze

Si è conclusa negli scorsi giorni la seconda edizione del Academy Crem, il primo progetto europeo di formazione su larga scala per imparare a gestire le situazioni di grave crisi sanitaria

Maria Rita Montebelli
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Ancora una volta Lampedusa è stata al centro di una importante iniziativa: si è conclusa infatti nei giorni scorsi la seconda edizione dell'Academy critical emergency medicine (Crem), evento formativo di una settimana voluto dalla Società italiana di anestesia analgesia rianimazione e terapia intensiva (Siaarti) e rivolto ai medici in formazione provenienti dalle 39 scuole di specializzazione in Anestesia, Rianimazione, Terapia Intensiva e del Dolore. Anche quest'anno, è stata scelta come location l'isola siciliana, nota purtroppo come teatro di drammi umanitari e imponenti sfide socio-sanitarie, proprio per sottolineare l'importanza dell'umanizzazione delle cure in medicina.Coinvolti numerosi ed importanti partner istituzionali come Guardia costiera, Corpo italiano di soccorso ordine di Malta (Cisom), Protezione civile, 118 e Croce rossa Italiana. “Il Siaarti academy Crem – dichiara il dottor Antonio Corcione, presidente Siaarti e direttore unità operativa complessa anestesia, Ospedale Monaldi di Napoli - rappresenta il primo progetto europeo di formazione su larga scala che, tramite l'ausilio di moderne tecnologie di simulazione ad alta fedeltà, postazioni pratiche e lezioni frontali, stimolerà la crescita professionale delle nuove generazioni di anestesisti-rianimatori, consentendo loro di acquisire quelle competenze specifiche necessarie per operare nell'ambito delle maxi-emergenze e catastrofi”. Nel corso della settimana, gli specializzandi si sonomessi alla prova con ben 22 work station pensate per simulare differenti situazioni di emergenza. Per aumentare il realismo delle situazioni di emergenza, giovedì 24 maggio si è tenuta una maxi-simulazione in esterna: i medici hanno messo in campo le competenze acquisite durante la settimana, simulando un'emergenza nei ruoli di vittime, sanitari e osservatori. “E' stato recentemente specificato dalla normativa europea – sostiene il dottor Maurizio Menarini, responsabile sezione emergenza Siaarti - come l'anestesista-rianimatore abbia competenze avanzate tali da renderlo leader nella gestione della critical emergency medicine, per fronteggiare crisi cliniche e organizzare la migliore risposta sanitaria grazie alle stesse tecniche adottate nel mondo aeronautico, tecniche efficaci proprio per ridurre al minimo l'errore umano e massimizzare lo sviluppo di competenze specialistiche, tecniche, non tecniche, organizzative e umane”. “Durante l'Academy - continua il professor Raffaele De Gaudio, presidente del Collegio dei professori di anestesia e rianimazione - i giovani specialisti hanno avuto la possibilità di approfondire e discutere con i maggiori esperti nazionali gli argomenti sviluppati e acquisiti nei cinque anni del percorso di specializzazione  nell'ambito della medicina delle catastrofi e delle maxi-emergenze, praticando in ambiente ostile la rianimazione cardio-polmonare avanzata, la gestione delle vie aeree, la gestione dell'annegato , del traumatizzato, le emergenze durante il parto”. In una disciplina ad alto impatto tecnologico come l'anestesia e la rianimazione, è fondamentale considerare anche gli aspetti etici e relazionali perché spesso si affrontano pazienti e situazioni in cui, in pochi secondi, il medico è tenuto a decidere per il soggetto, soprattutto se non in grado di intendere e volere. Questo format innovativo, che nel 2017 ha ricevuto diversi riconoscimenti a livello europeo come il ‘Best event award' nella sezione education, i premi giuria e pubblico di Federcongressi e International association of professional congress organiser (Iapco) award, evidenzia l'importanza di un modello di co-gestione tra strutture militari, civili e sanitarie in situazioni di emergenza o di crisi. Il progetto rappresenta per questi futuri specialisti, riuniti nel progetto ‘Proxima' di Siaarti, un'occasione unica per sviluppare competenze tecniche e organizzative, unitamente ad una profonda esperienza umana. (MATILDE SCUDERI)

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