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Progetto Angels per ottimizzarela gestione dei pazienti con ictus

Anche l'Associazione per la lotta all'ictus cerebrale (Alice) Italia onlus partecipa al progetto promosso dall'Eso che vuole costruire entro maggio 2019 un network europeo di centri di eccellenza

Maria Rita Montebelli
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‘Angels', un progetto ambizioso per migliorare le condizioni di chi è stato colpito da ictus ischemico, ha come obiettivo finale quello di costruire entro maggio 2019 un network di eccellenza nella cura dell'ictus ischemico in 1.500 ospedali in tutta Europa, garantendo un equo accesso a trattamenti efficaci e tempestivi. Il comitato organizzativo italiano di ‘Angels' si è arricchito di un ulteriore membro: l'Associazione per la lotta all'ictus cerebrale (Alice) Italia onlus, rappresentata dalla presidente Nicoletta Reale, che lo ha sostenuto fin dall'inizio con grande entusiasmo. Il progetto è stato promosso dalla European stroke organization (Eso), con la past-president Valeria Caso - attiva collaboratrice anche dell'associazione Alice - che ha, tra l'altro, dichiarato che è necessario “aumentare il numero di pazienti trattati negli ospedali attrezzati per l'ictus e ottimizzare la qualità del trattamento in tutti i centri ictus esistenti. Stiamo costruendo una comunità globale di centri ictus e ospedali attrezzati per l'ictus, che lavorano ogni giorno per migliorare la qualità del trattamento per ogni paziente colpito da ictus". Nel nostro paese è l'Italian stroke organisation a sostenere con forza il progetto, che si avvale della collaborazione di un team di esperti di formazione, di reti ictus sul territorio e di neuroradiologia interventistica, affinché sia possibile per tutti e ovunque raggiungere e mantenere livelli di eccellenza nel trattamento dell'ictus. Angels intende ottimizzare la gestione dei pazienti colpiti da ictus ischemico acuto sia favorendo l'implementazione del numero degli ospedali già attrezzati per la cura di questa patologia sia migliorando la qualità del trattamento nei centri ictus già esistenti. Contestualmente, mira a standardizzare i protocolli di trattamento, che devono essere semplici e immediati da applicare, supportando e formando tutti gli operatori socio-sanitari coinvolti nella tecnica operativa, nell'organizzazione e nella comunicazione con il paziente. Tutti gli ospedali che aderiscono al progetto Angels ricevono: - formazione su misura del personale sanitario, anche attraverso strumenti virtuali di simulazione, per essere più preparati nelle situazioni reali - stroke kit comprensivo di check lists standardizzate in accordo con le linee guida Eso - strumenti di community per condividere esperienze, modelli organizzativi, informazioni scientifiche e progressi, con monitoraggio della qualità. “Migliorare il trattamento dell'ictus ed evitare inutili perdite di tempo costruendo un percorso condiviso che sia il più virtuoso possibile e che consenta di ridurre i ritardi negli intervalli tra il tempo di arrivo in ospedale/accesso neuroimmagini/terapia e ricovero - dichiara Nicoletta Reale, presidente di Alice - vuol dire salvare migliaia di vite e, nello stesso tempo, prevenire le possibili conseguenti disabilità. L'Angels initiative, lanciata nel luglio 2016, ha già coinvolto oltre 600 ospedali in tutta Europa. Il nostro augurio è che, anche nel nostro paese dove si sono già attivati circa 100 ospedali, sia implementata la presenza del team Angels perché sia rafforzata la rete ictus delle singole regioni e si arrivi alla condivisione di programmi e protocolli omogenei. Bisogna soprattutto fare in modo che alle persone colpite da ictus venga riservato lo stesso livello di trattamento ovunque esse si trovino, eliminando qualunque spreco di tempo e di risorse”.   L'ictus cerebrale è una patologia che, nel nostro paese, rappresenta la terza causa di morte, dopo le malattie cardiovascolari e le neoplasie. Circa la metà degli italiani colpiti ogni anno presenta problemi di disabilità anche grave: le persone che hanno avuto un ictus e sono sopravvissute, con esiti più o meno invalidanti, sono oggi oltre 800 mila, ma il fenomeno è in crescita, oltre che per l'invecchiamento progressivo della popolazione, anche perché tra i giovani è in aumento l'abuso di alcool e droghe. (MATILDE SCUDERI) Per maggiori informazioni sul progetto Angels, visitate il sito www.angels-initiative.com

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