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Sessualità, alla scoperta del "Punto S", tra piacere e malintesi

Gian Marco Crevatin
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Se il punto G non esiste (non cercatelo, non c'è, e soprattutto non è un punto) esiste al contrario, il punto S. Trattasi dello scroto, la sacca che trattiene i testicoli e che secondo Susanna Schimperna, che sulla nuova zona erogena del corpo maschile scrive questa settimana su Diva e Donna, può essere una fonte di grande piacere sessuale. "In molti uomini - dice - è estremamente sensibile, una vera e propria zona erogena. Carezze, sfioramenti, denti che tirano delicatamente la pelle, piccoli baci possono provocare sensazioni piacevolissime." Il punto S - Occhio però che ci sono pure delle controindicazioni. Secondo la Schimperna "non è scontato e non è il caso di insistere se non c'è alcuna reazione perchè alcuni, a questi stimoli, rimangono totalmente impassibili". Un chiarimento infatti è d'obbligo, anche se il termine ci suona familiare non tutti sanno a cosa ci si riferisce. In altre parole, c'è molta confusione su cosa sia effettivamente lo scroto. Qualcuno lo confonde col pene, come se fosse un suo sinonimo, alcuni danno per scontato che al contrario, sia un altro modo per dire utero. Anche ai tempi di Google c'è chi confonde, chi stracapisce e chi prende delle gloriose cantonate.

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