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Zurigo, scoperto come controllare i geni con la forza del pensiero

Mirko Mazzola
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Zurigo. Per la prima volta sono stati controllati dei geni col pensiero. L'uomo che sfrutta solo il 10% del suo cervello è una credenza con un fondo di verità che da secoli, oramai, è alla base di forti dibattiti. Ma da oggi la storia sembra essere ad una svolta. L'equipe del Politecnico di Zurigo, coordinati da Martin Fussenegger, usando le onde cerebrali è riuscita a "convincere" una rete di geni a produrre particolari proteine. Sembra la trama di un film di fantascienza alla Limitless ma è realtà. Il sistema si basa sull'uso di una cuffia per elettroencefalogramma e si ispira al gioco Mindflex, dove si indossa, appunto, una speciale cuffia con sensori sulla testa che registrano l'eeg poi trasferite nell'ambiente di gioco. Nello studio pubblicato sulla rivista Nature communication, si spiega come le onde cerebrali vengono registrate e trasmesse tramite bluetooth ad un regolatore che controlla un apparecchio generatore di campi elettromagnetici. Una lampada a led, che emette luci a infrarossi, si accende e illumina una camera di coltura che contiene le cellule geneticamente modificate, che iniziano così a produrre le proteine desiderate. Testato su cellule di coltura e topi, si è visto inoltre, che i livelli di proteina cambiavano a seconda dello stato d'animo. L'obiettivo futuro è quello di riuscire a realizzare impianti controllati dal pensiero che aiutino a trattare malattie neurologiche. "Fino ad oggi- commenta il genetista e presidente dell'università di Roma Tor Vergata, Giuseppe Novelli- i geni potevano essere accesi solo chimicamente e serviva molto tempo. Ma nel cervello, dove le comunicazioni vanno alla velocità di millisecondi, serve altro e la luce è l'unica cosa che viaggia velocissima. Qui la luce viene usata per attivare sensori che così rispondono subito. Un grande risultato".

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