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A Milano nasce il centro per i "top gun" della neurochirurgia

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Ignazio Stagno
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L'Istituto Neurologico “Carlo Besta” di Milano ha inaugurato oggi il primo centro in Europa per la simulazione neurochirurgica e la formazione dei futuri chirurghi, il Besta NeuroSim Center. Nessun altro centro al mondo ospita i quattro più avanzati modelli di simulatore attualmente disponibili: analogamente a quanto accade già da anni nell'addestramento dei piloti dell'aviazione civile e militare, questi strumenti consentono di riprodurre in tre dimensioni e in realtà virtuale il cervello e ogni tipo di intervento chirurgico su di esso, anche il più complesso, senza rischi per i pazienti. I nuovi strumenti forniscono ai medici non solo la visione in 3D di questo organo ma anche i suoni e le sensazioni tattili che potrebbero avere operando veramente: utilizzando due joystick il chirurgo ha la stessa percezione che avrebbe nella realtà incidendo il tessuto cerebrale o effettuando un piccolo foro nella scatola cranica. Tra gli interventi che queste apparecchiature consentono di simulare vi sono, per esempio, l'asportazione di tumori cerebrali, la riduzione di aneurismi cerebrale, la ventricolostomia e la craniotomia. Il Besta NeuroSim Center rientra all'interno del progetto dell'Istituto Neurologico Besta “Inpatient Safety On Board (ISOB)”, nato del 2009 per aumentare i livelli di sicurezza in sala operatoria adattando e implementando gli stessi protocolli di sicurezza applicati da anni in aviazione. Direttore del centro è Francesco DiMeco, direttore del Dipartimento di neurochirurgia dell'Istituto Neurologico “Carlo Besta”, e direttore scientifico Alessandro Perin, neurochirurgo dell'Istituto Neurologico “Carlo Besta”. Il centro nasce anche per rispondere alla necessità di aumentare la sicurezza degli interventi chirurgici e il bisogno dei chirurghi di formazione continua nel corso di tutta la loro attività professionale. Nel 2013, infatti, oltre il 36% delle denunce in Italia* contro medici ha riguardato l'ambito chirurgico. Non si tratta solo di cattive pratiche: in neurochirurgia, per esempio, anche quando l'intervento è svolto secondo i migliori standard di qualità, poiché si tratta dell'atto medico col rischio più alto, si registrano complicanze in una proporzione che varia in media, a seconda del tipo di intervento, dal 3 al 16%. Sottolinea Francesco DiMeco, direttore del Dipartimento di neurochirurgia dell'Istituto Neurologico “Carlo Besta”: “E' fondamentale che il neurochirurgo periodicamente dia prova che le sue capacità sono intatte: come accade per i piloti di aereo, andrebbe istituito una sorta di brevetto da rinnovarsi periodicamente. Inoltre, poiché dati sull'uso dei simulatori in chirurgia dimostrano che un'ora di questo tipo di pratica equivale a cento ore in sala operatoria, stiamo preparando un progetto didattico per accreditare il centro di simulazione per la formazione continua dei medici. Ma l'appello che lanciamo sia al Ministero della salute sia al Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca è proprio quello di istituire il “brevetto da chirurghi”, che obblighi lo specialista attraverso test al simulatore a certificare periodicamente le proprie capacità operatorie”. * fonte: Marsh risk consulting Aggiunge Alberto Guglielmo, presidente dell'Istituto Neurologico “Carlo Besta”: “Oggi c'è grande attenzione per argomenti come l'accesso a numero programmato alla facoltà di medicina o la valutazione del livello dell'insegnamento universitario. Si tratta di una forte tensione, quindi, ad assicurare una preparazione teorica d'eccellenza ai medici di domani, eppure non si affronta il tema di quanto ridotta sia l'attività pratica che svolgono i ragazzi. Il nostro centro rappresenta una strada per aumentare il tempo speso in esercitazioni pratiche, assicurando agli studenti la possibilità di farlo con strumenti realistici. E' importante sottolineare che negli Stati Uniti, da sempre all'avanguardia per nuove tecnologie e modalità di insegnamento avanzate, le università che, ricordo, dispongono solo di alcuni di questi simulatori, stanno varando esami basati su interventi simulati. Inoltre, il fatto di poter raccogliere in un unico centro tutte queste tecnologie d'avanguardia rende il nostro Istituto un punto di riferimento internazionale ed europeo”. I simulatori neurochirurgici Il Besta NeuroSim Center dispone di quattro simulatori di ultima generazione che consentono la visualizzazione del cervello in tre dimensioni e in realtà virtuale. Neurotouch è il simulatore neurochirurgico più realistico e accurato oggi disponibile ed è dedicato a riprodurre tutti gli interventi effettuati con il microscopio operatorio, come ad esempio l'asportazione di tumori cerebrali. La caratteristica innovativa di questo strumento è la capacità di restituire al chirurgo la stessa risposta tattile che si avrebbe in un vero intervento, come ad esempio resistenza che il tessuto cerebrale offre a un'incisione con micro-bisturi. Anche la seconda strumentazione, Immersive Touch, lavora in realtà virtuale e ha come obiettivo quello di consentire al medico di simulare l'intervento prima di effettuarlo davvero nella realtà, grazie alla possibilità di ricostruire in 3D il cervello di uno specifico paziente grazie alle immagini di Tac e risonanza magnetica. Il Surgical theater è un simulatore per interventi neurochirurgici costituito da due strumenti, uno per la pianificazione degli interventi e l'altro per la navigazione all'interno di una ricostruzione virtuale dell'anatomia del paziente. Quest'ultimo strumento permette di identificare e valutare prima dell'intervento le particolarità che l'anatomia di ogni persona presenta, definire la migliore procedura da seguire e prevedere con buona approssimazione come reagirà alle azioni del chirurgo. Infine, Virtual proteins, è l'apparecchiatura che attualmente garantisce il maggiore realismo e livello di dettaglio nella ricostruzione della struttura del corpo umano, anche se non consente, a differenza degli altri simulatori, di effettuare interventi in realtà virtuale. Neurochirurgia e aeronautica: un progetto per la sicurezza in sala operatoria L'istituzione del Besta NeuroSim Center rientra all'interno di diverse iniziative dell'Istituto per aumentare al massimo la sicurezza in sala operatoria. A questo scopo nel 2009 è nato il progetto Inpatient Safety On Board (ISOB), guidato dall'astronauta Maurizio Cheli, che coinvolge operatori e i neurochirurghi dell'Istituto, piloti civili e militari e un gruppo di esperti nel settore della gestione aerea e sicurezza del volo. Per aumentare la sicurezza negli interventi chirurgici il progetto adatta e applica protocolli e pratiche aeronautiche al lavoro in sala operatoria. Per questa ragione, come avviene sulla pista di decollo, anche all'Istituto Neurologico Besta si utilizzano check list, cioè elenchi che riportano le azioni da svolgere e i parametri da verificare per essere sicuri che l'aereo sia perfettamente funzionante o l'intervento chirurgico sia effettuato in sicurezza massima.    

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