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Scienza, dopo 5 ore davanti a uno schermo si rischia l'embolia polmonare: è la sindrome da classe economica

Giovanni Ruggiero
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Attenzione a guardare la televisione in modo eccessivo: troppe ore davanti allo schermo espongono al rischio nientemeno che di embolia polmonare fatale, una condizione associata di solito con i voli a lungo raggio. Lo rivela una ricerca presentata al congresso della Società europea di cardiologia (Esc), a Londra, da Toru Shirakawa dell'università di Osaka, in Giappone. Lo studio - Il lavoro è durato 18 anni e ha preso in considerazione ben 86.000 persone: ebbene, l'abitudine di guardare una media di 5 o più ore di televisione al giorno è stata associata dai ricercatori con il doppio del rischio di embolia polmonare fatale rispetto a quando la visione si riduce a meno di due ore e mezzo al giorno. L'esperto - "L'associazione tra lo stare seduti in maniera prolungata e l'embolia polmonare è stata riportata tra chi usava i rifugi antiaerei a Londra durante la Seconda guerra mondiale", dice Shirakawa: "Al giorno d'oggi, un volo a lungo raggio in classe turistica è una causa ben nota di questo disturbo, che non a caso viene chiamato sindrome da classe economica. In Giappone sta crescendo sempre di più il numero di persone che guarda la televisione per molte ore, oppure sostituisce la tv con lo smartphone e tecnologie similari per intrattenersi". I rischi - E anche per queste persone il rischio è lo stesso: un'embolia polmonare causata dalle troppe ore in condizione di sedentarietà. "Risultati applicabili anche ad altre popolazioni con abitudini simili", avverte l'esperto. Che ricorda all'Adnkronos Salute: "Contro questo pericolo noi consigliamo gli stessi stratagemmì che si usano durante un volo intercontinentale: alzarsi spesso, fare movimenti con braccia e gambe. E aggiungere una visione intelligentè della televisione e delle tecnologie in generale".

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