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I cinque cibi che non devi mai riscaldare nel microonde

Matteo Legnani
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D'accordo, c'è l'uovo col guscio che nel microonde salta in aria. Ma senza arrivare a livelli tanto esplosivi, ci sono cinque alimenti che nel microonde sarebbe assolutamente meglio non mettere, per questioni di salute, di digeribilità e nutrizionali. A dirlo sono la Food Standards Agency e lo European Food Information Council. Il primo di questi alimenti è il pollo. Le sue carni sono purtroppo ricche di Batteri come la salmonella e il Campylobacter, che possono essere abbattuti con certezza solo attraverso un calore forte e uniforme, mentre quello emanato dal microonde va a ondate e per questo non penetra uniformemente in tutte le parti della carne. Inoltre, vista la maggiore densità di proteine rispetto alla carne rossa, quando il pollo viene riscaldato le proteine si scompongono in un modo che può dare fastidio allo stomaco. Poi c'è il riso: se viene lasciato fuori a temperatura ambiente, i batteri si moltiplicheranno, producendo sostanze velenose che possono causare diarrea e vomito. Il riscaldamento col microonde può non essere sufficiente a eliminare queste sostanze. Anche con le patate il problema non sta nel riscaldarle, ma in come le si conserva dopo averle cotte. Se le si lascia  raffreddare a temperatura ambiente, le condizioni possono stimolare la crescita del Clostridium botulinum (il batterio del botulismo), soprattutto se sono avvolte nella carta stagnola in modo che l'ossigeno non penetra. Riscaldare la patata non sempre uccide questi batteri. Se non vengono conservati adeguatamente, anche i funghi si deteriorano velocemente e possono causare il mal di stomaco quando riscaldati. Gli spinaci e altre verdure possono contenere alte concentrazioni di ione nitrato, a seconda di dove vengono coltivate. I nitrati in sé sono innocui, ma possono con il riscaldamento possono diventare nitriti (un anione composto da un atomo di azoto e due di ossigeno) e poi composti organici chiamati nitrosammine, che spesso sono cancerogene.

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