Cerca
Logo
Cerca
+

Lacrime, la scoperta: contengono una proteina che genera corrente. Un affare: puoi ricaricarci il telefono

Andrea Tempestini
  • a
  • a
  • a

E niente, ormai non possiamo più nemmeno piangere, perché ci hanno rubato anche le lacrime. Hanno dimostrato che possono generare elettricità e vogliono utilizzarle per ricaricare lo smartphone. Può sembrare inverosimile, ma quelle gocce salate che scendono sul nostro viso in momenti di gioia o di dolore sono state raccolte, studiate e analizzate, e sono risultate cariche di energia, che per la scienza non può essere perduta inutilmente, anzi sarà riutilizzata. Che sia possibile produrre energia dal pianto lo ha scoperto un team di ricercatori dell'Istituto Bernal dell'Università di Limerick, in Irlanda, i quali hanno osservato che i cristalli di lisozima, una proteina antimicrobica presente nel bianco d'uovo, nella saliva e nel latte dei mammiferi, ma abbondantissima nelle lacrime, sono in grado di generare quantità notevoli di elettricità, e questa capacità generativa aumenta con l'aumentare della pressione, cioè più le lacrime zampillano, più sgorgano irrefrenabili, più sono cariche di lisozima e quindi di energia riciclabile. La piezoelettricità, ovvero la capacità di produrre elettricità applicando pressione, viene già utilizzata in una varietà di applicazioni tecnologiche che vanno dai risonatori ai vibracall dei telefoni cellulari, fino ai sonar e agli ultrasuoni, ma non era mai stata analizzata e riscontrata nei cristalli di lisozima, e quelli delle lacrime risultano avere la portata maggiore. Inoltre, trattandosi di materiale biologico, naturale e quindi non tossico, questo potrebbe avere numerose applicazioni innovative, per esempio nei rivestimenti antimicrobici degli impianti e dei dispositivi medici, e i cristalli di lisozima che si estraggono facilmente dalle fonti naturali, come appunto dalle lacrime, risultano avere un'alta precisione nella capacità di generare piezoelettricitá. La scoperta può sottintendere sviluppi di vasta portata e aprire la strada a ulteriori ricerche nel settore della raccolta energetica e dell'elettronica flessibile delle attrezzature biomedicali, oltre a includere il controllo del rilascio di farmaci nel corpo, usando appunto il lisozima delle lacrime come vettore e fonte di energia. Con il pianto, infatti, è stato dimostrato che lasciamo disperdere inutilmente energia biocompatibile, che potrebbe essere reintrodotta in maniera più sana nel nostro sistema vascolare, in alternativa ai tradizionali raccoglitori di piezoelettricitá, molti dei quali contengono elementi tossici come il piombo. I biologi strutturali dello studio irlandese hanno raccolto le lacrime di infanti nei reparti di neonatologia e pediatria della loro università, e messo in evidenza l'alto contenuto della proteina lisozimica, che aumentava con l'intensità del pianto, ovvero del dolore percepito, mentre la stessa diminuiva quando il piangere era meno drammatico e non patologico. La più alta concentrazione di tali molecole si è osservata nel pianto definito “eccessivo”, quello che gli inglesi chiamano “colic” secondo i criteri di Wessel, dal nome del pediatra americano che per primo lo descrisse negli anni '50, con alcune variabili che possono ritrovarsi identiche anche tra gli adulti, che piangono più o meno con la stessa intensità, secondo le proprie emozioni e il proprio temperamento. E siccome gli italiani risultano il popolo che piange e frigna di più in Europa, il più sensibile alle emozioni o il più reattivo emotivamente, prepariamoci a raccogliere il nostro pianto,a non disperdere la sua energia, e convertirla a nostro vantaggio. Chiunque di voi, infatti, ha assaggiato più volte nella vita il sapore delle lacrime, senza sapere che quelle più salate, ovvero quelle più amare sentimentalmente, quelle impossibili da ricacciare indietro, in realtà erano zeppe di lisozima, e ogni molecola di questa proteina che sgorgava dai vostri occhi, mentre scivolava via dal vostro viso, trascinava con sé molecole elettriche, sottraendo al vostro cuore ed al vostro organismo quantità notevoli di forza energetica, che andavano disperse, tanto da lasciarvi spossati alla fine del pianto più doloroso. Ecco, da oggi i vostri pianti saranno un indicatore preciso di tutta la vostra elettricità che andate perdendo forse inutilmente, che però non sarà più sprecata, perché può essere reintrodotta nel vostro corpo, grazie a quegli scienziati irlandesi che vi faranno ringoiare tutte le vostre lacrime sotto forma di compresse o di fiale, cosicché, oltre a recuperare l'energia dispersa con il piangere, vi daranno varie ed altre possibilità. Per esempio: con un bel pianto liberatorio potrete ricaricare al massimo il vostro smartphone, al punto di poterlo utilizzare per inviare un messaggio non più lacrimoso alla persona che ha causato le vostre lacrime, per scrivergli cioè un sms talmente carico di nuova e potente elettricità, da permettervi di poter anche fulminare chi lo legge, liberandovene definitivamente. Perché da oggi, qualora ve lo chiedessero, invece di sprecarle, raccogliere le vostre lacrime in una provetta, può essere utile soprattutto a questo. di Melania Rizzoli

Dai blog