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Falle nei processori di tutti i pc e smartphone: quali modelli sono a rischio, anche i mac

Giovanni Ruggiero
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Il gigante informatico Apple ha confermato che le falle nella sicurezza rilevate recentemente nei microchip installati in milioni di computer in tutto il mondo interessano anche i loro dispositivi, e che comunque stanno già lavorando a come porre rimedio alla situazione. Con una nota ufficiale, Apple ha dichiarato che tutti i sistemi e i dispositivi Mac sono esposti a queste falle di sicurezza, "anche se non ci risultano attacchi che stanno interessando i nostri clienti in questo momento". Apple ha spiegato che iOS 11.2, macOS 10.13.2 e tvOS 11.2 dispongono già di protezioni disponibili e che nei prossimi giorni continueranno a fornire 'patch' per coprire l'intera gamma di prodotti. La conferma di Apple arriva dopo che Intel, al centro della polemica, ha affermato che questo problema di sicurezza coinvolge diversi fornitori e non solo loro. Intel ha intanto replicato a quanto riferito dalla rivista digitale britannica "The Register", che nei giorni scorsi ha denunciato una falla che potrebbe esporre i computer all'attività di criminali informatici. Nella sua nota, Intel ha sostenuto che, secondo gli studi effettuati negli ultimi mesi da diverse aziende, "molti tipi di dispositivi informatici - con processori e sistemi operativi di molti fornitori diversi - rischiano di essere interessati da queste vulnerabilità". Leggi anche: A rischio le connessioni wifi, cosa possono fare gli hacker dentro casa vostra Secondo la BBC, sono stati rilevati due "difetti": Spectre e Meltdown. Meltdown colpisce laptop, desktop e server internet con microchip Intel, mentre Spectre potrebbe esse più micidiale con i chip in smartphone, tablet e computer con processori Intel, ARM e AMD. "Intel è impegnata a fornire la massima sicurezza ai propri prodotti e clienti e sta lavorando a stretto contatto con molte altre aziende tecnologiche - tra cui AMD, ARM Holdings e diversi fornitori di sistemi operativi - per sviluppare un meccanismo e risolvere il problema in tutto il settore. in modo rapido e costruttivo ". La società con sede a Santa Clara, in Usa, ha già iniziato a "fornire aggiornamenti software e firmware (software interno) per ridurre al minimo queste vulnerabilità". Inoltre, contrariamente a quanto emerso dalle prime prime notizie, secondo cui gli aggiornamenti avrebbero rallentato i computer fino al 30%, Intel ha affermato che "qualsiasi impatto sulle prestazioni dipenderà dal carico di lavoro che viene eseguito" e che comunque, per l'utente medio, questo impatto "non dovrebbe essere considerevole e verrà mitigato nel tempo".

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