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Alzheimer, così l'ansia può innescare il processo neurodegenerativo

Andrea Tempestini
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C'è un sintomo, da sempre sottovalutato, che però sarebbe un grave campanello d'allarme e che potrebbe indicare l'Alzheimer: si tratta dell'ansia. Pare infatti che sia correlata allo sviluppo di una particolare sostanza che avrebbe un ruolo determinante sulla neurodegenerazione. È quanto rivela un'analisi condotta dai ricercatori del Brigham and Women's Hospital di Boston, su un campione di 270 anziani, senza difficoltà cognitive al momento in cui l'indagine è cominciata, aventi tra i 62 e i 90 anni. Il campione è stato monitorato per anni, attraverso esami specifici e tomografie del cervello. Leggi anche: Prostata ingrossata, come prevenire la catastrofe Il risultato della ricerca è stato pubblicato su The American Journal of Psychiatry, e sottolinea come l'ansia, producendo beta-amiloide - una sostanza considerata determinante per lo sviluppo di malattie neurodegenerative -, possa essere una prima avvisaglia di quelli che con il passare del tempo si trasformeranno in disturbi tipici dell'Alzheimer come la perdita di memoria e disturbi cognitivi. L'ansia potrebbe manifestarsi già anni prima dello sviluppo della demenza: con il passare del tempo l'accumulo di placche di beta-amiloide nel cervello di un anziano sarebbe determinante nell'innescare il processo neurodegenerativo.

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