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Pesce crudo, occhio a vermi e batteri: cosa bisogna fare per evitare i parassiti

Eliana Giusto
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Non si rischia solo di prendere il ben noto Anisakis dai pesci di mare ma anche il Diphyllobothrium da quelli d'acqua dolce. E' il pericolo per chi ama il pesce crudo. Se non si vuole cuocerlo bisogna stare attenti a seguire queste regole per non beccarsi dei parassiti. Leggi anche: In aumento le patologie dovute al sushi Il Diphyllobothrium latum, riporta Repubblica, è un parassita che può arrivare all'uomo e annidarsi nell'intestino ciome una tenia (addirittura può raggiungere i venti metri di lunghezza). Spesso non dà sintomi ma può anche provocare dolori gastrici, crampi, diarrea, vomito, persino anemia e problemi neurologici. Sintomi che regrediscono con la terapia, che consente l'eliminazione del parassita con le feci. "Le parassitosi sono poco conosciute e notificate, e non c'è una percezione del rischio" spiega Luca Busoni, esperto in zoonosi del pesce dell'Istituto superiore di sanità.  Meno diffusa la circolazione del parassita del Diphyllobothrium, che per potersi riprodurre ha bisogno di cicli complicati. "Teniamo sotto controllo da sempre sia il Diphyllobothrium che l'Anisakis, che è molto diffuso - premette Valentina Tepedino, veterinaria specializzata in ispezione dei prodotti ittici - con esami visivi ed anche specifici, perché il primo non si nota facilmente ad occhio nudo. Numerosi pesci d'acqua dolce sono potenzialmente soggetti a parassitosi da Diphyllobothrium, come quelli di mare sono a rischio Anisakis, alcuni addirittura nel cento per cento dei casi, ma in Italia le campagne di informazione e la cartellonistica nei punti vendita hanno fatto in modo che i consumatori sappiano che se vogliono mangiare pesce crudo devono congelarlo. Il pesce d'acqua dolce in realtà è consumato solo vicino ai laghi, gli italiani preferiscono quello di mare. Però molti immigrati asiatici amano molto pesce gatto, carpa, tinca e pesce siluro, anche perché costano meno e quindi vengono importati". Per evitare i parassiti meglio la cottura ad almeno 56 gradi per 5 minuti, o il congelamento, a casa almeno 96 ore a - 18 gradi.

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