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McDonald's, le patatine aiutano a curare la calvizie

Andrea Tempestini
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Una sensazionale scoperta sulle patatine del McDonald's, spesso attaccate e bollate come junk-food, al pari degli hamburger, dai detrattori della catena. Secondo una ricerca scientifica condotta da un team giapponese, una componente chimica usata per realizzare le patatine è in grado di curare la calvizie. Lo studio, realizzato dagli esperti della Yokohama National University in Giappone, è stato pubblicato sulla rivista Biomaterials, e la componente chimica che la fa da padrone è il dimetilpolisilossano. Leggi anche: Mc Donald's, il dipendente confessa: "Cosa non mangiare mai" Questa componente, si apprende, viene utilizzata nell'olio per friggere perché aiuta a mantenere una migliore stabilità termica e si comporta come un antischiuma. Non a caso si può trovare anche in moltissimi cosmetici e in sostanze lubrificanti. Gli scienziati così hanno provato a iniettarla in alcuni topi calvi. Il risultato è stato sorprendente: il dimetilpolisilossano ha favorito la produzione di oltre 5.000 germi del follicolo pilifero da cui sono nati nuovi peli. “Il metodo è molto semplice – ha svelato Junji Fukuda, autore della ricerca – è un metodo robusto e promettente. Speriamo che questa tecnica riuscirà a migliorare la terapia rigenerativa dei capelli umani utilizzata per trattare calvizie come l'alopecia androgenetica". Quest'ultima, spiega, è la calvizie più comune: colpisce il 70% degli uomini e il 40% delle donne. Per ora lo studio ha riguardato soltanto i topi, ma rappresenta un grosso passo in avanti nella ricerca di una cura delle calvizie.

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