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Cervello, la salute passa dalla nostra testa: pochi allenano la mente, il segreto per scacciare la morte

Andrea Tempestini
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Invecchiare, si sa, non piace a nessuno e oggi è forte la tendenza a rimandare in tutti i modi i segni del trascorrere del tempo, in un continuo sforzo di superare ogni limite biologico e nel tentativo di allontanare il più possibile la naturale evoluzione dell'età del corpo umano. Più del 60% degli italiani infatti, dedica il proprio tempo alla cura dell'aspetto fisico, allenandosi in palestra, e concentrandosi soprattutto su quello estetico, con particolare attenzione al viso, cercando di eliminare i classici fenomeni cutanei, dalle rughe alle palpebre cadenti, alle macchie senili ed al rilassamento muscolare, con trattamenti medici, chirurgici e strumentali di ogni tipo. Leggi anche: Pene, il 17% dei ragazzi italiani... Purtroppo però, solo il 37% dei nostri connazionali presta attenzione a preservare la funzionalità e la giovinezza di ciò che è posizionato dietro la faccia, che è molto più importante che non invecchi, ovvero il nostro cervello, del quale non è quasi mai percepita la priorità di cura che meriterebbe questo organo principe, essendo il regista indiscusso di ogni nostra funzione somatica e fisiologica. Il cervello infatti, è l'organo che regola tutte le attività ed i comportamenti del nostro intelletto, del nostro corpo e della nostra anima, eppure è quello meno considerato, più trascurato e quasi mai salvaguardato, ignorando che le sue capacità cognitive e le sue molte attività mentali hanno invece sempre bisogno di essere stimolate e sollecitate, e possono essere aumentate solo grazie ad un allenamento adeguato e all'esercizio continuo della mente, affinché i suoi neuroni e le sue sinapsi non smettano di funzionare e vadano lentamente in atrofia per mancato utilizzo. L'ENCEFALO La maggioranza degli italiani infatti, secondo un sondaggio di Swg eseguito per Novartis, in un'indagine nell'ambito dell'iniziativa Brainzone, non conosce bene il ruolo dell'encefalo e delle sue funzioni, e non sa, ad esempio, che da esso dipende anche la regolazione del battito cardiaco o della pressione sanguigna, né conosce l'importanza della cura da adottare per il cervello come prevenzione di patologie neurologiche e neurodegenerative, riconoscendone solo il bisogno del riposo e la necessità della lettura come terapia adatta a preservare le capacità cognitive e di memoria. L'invecchiamento, al contrario di quanto si creda, inizia a manifestarsi già nella prima maturità, procedendo inesorabilmente, giorno dopo giorno, cominciando a dare segni evidenti di sè con lo spuntare del primo capello bianco, ma sono gli organi interni da lui regolati quelli che iniziano a rallentare la loro attività e il loro metabolismo, fino ad inceppare alcune funzioni organiche e motorie nella terza età, ed esibire con evidenza i sintomi della vecchiaia nelle sue molteplici varietà. Da secoli la senilità è sempre stata contrastata con ogni mezzo fisico, sia nell'aspetto clinico sia in quello estetico, e mai come in questo secolo sono a disposizione di chiunque mezzi meccanici e medici, oltre che farmacologici, per far tornare indietro l'età anagrafica, oggi sostituita completamente dall'età biologica, quella cioè che si dimostra esteriormente e che si sente di avere sulle spalle. Ma è il cervello quello che rivela a chi lo possiede e a coloro con i quali comunica, il suo reale invecchiamento e, finché risponde ad un numero illimitato di stimoli ed è in grado di dirigere le infinite attività di cui è responsabile, viene considerato “giovane”, mentre invece quando inizia a perdere alcune funzioni cognitive, intellettive, di ragionamento, di logica ed allenta alcune capacità mentali e mnemoniche, ecco che deve scattare l'allarme. Un cervello allenato già dall'età giovanile attiva nuove connessioni in aree dell'encefalo scarsamente utilizzate, ed è maggiormente preservato dai processi neurodegenerativi e dalla atrofia cerebrale (perdita di volume e di consistenza ) correlati all'invecchiamento e osservati in alcune patologie senili che lo colpiscono. La maggioranza delle persone infatti, crede che il cervello sia responsabile esclusivamente della comprensione del linguaggio, della conservazione della memoria, del controllo delle emozioni e dello sviluppo dell'intelligenza, senza riconoscerne il ruolo di regista di tutte le altre funzioni corporee, e i risultati della ricerca evidenziano che solo il 30% degli intervistati ha nozione del suo ruolo, pur non credendo che la lettura, il rilassamento, l'allontanamento dagli schermi video tv, smartphone e tablet siano utili in tal senso. L'ospedale Molinette di Torino è capofila del progetto internazionale My-AHA, con 600 pazienti reclutati nel mondo, sui quali si valuterà il rischio Alzheimer, nonché il decadimento cognitivo, psicologico, fisico e sociale, con l'obiettivo di intervenire prima che compaiano i sintomi della malattia. I pazienti indosseranno occhiali giapponesi in grado di registrare i movimenti del corpo e del capo, oltre all'equilibrio del soggetto nello spazio, e saranno sottoposti a giochi per testare lo stato della memoria e della capacità di risolvere problemi più o meno complessi. La misura dello stato di disordine del cervello, chiamata entropia, dipende dal flusso di sangue nei vasi, ma anche dal metabolismo e dal consumo di ossigeno, e dove arriva più sangue ed ossigeno si libera più dopamina, la sostanza che garantisce la comunicazione tra le cellule cerebrali, oltre ad endorfine, encefaline e vari ormoni, e dove c'è entropia il cervello è più attivo, dinamico, versatile e capace di processare un grande numero di informazioni, cosa che diminuisce dove c'è bassa entropia. Un cervello intelligente ed allenato, connette infinite nozioni molto velocemente, e calcolando che esso contiene oltre 100 miliardi di neuroni, mantenerne attivi anche una minima parte leggendo, ricordando, conoscendo e risolvendo quesiti, è fondamentale per la sua salute cellulare. GLI ESERCIZI Per rispondere a tali esigenze Brainzone ha creato Brain Power, uno spazio online dove poter nutrire e mantenere in allenamento le proprie capacità cognitive, e dal portale si potrà accedere ad aree dedicate, pensate proprio per chi ha voglia di stimolare il cervello, chiamate “Train your brain”, per la stimolazione tramite giochi ed esercizi di logica, replicando di fatto quanto una volta si usava fare una volta con le parole crociate, “Relax your brain” per sperimentare tecniche di rilassamento rigenerative, e “Feed your brain” per consigli nutrizionali sui cibi utili per l'encefalo. Insomma, allenate e curate più che potete il vostro organo più prezioso se volete restare giovani anche in età avanzata, ed aggiungete al vostro bagaglio questa nuova consapevolezza, per contribuire a creare una cultura del benessere e della giovinezza del vostro cervello, per rallentare il suo decadimento, per allontanare il suo invecchiamento, e per preservarlo dalla sua degenerazione, per la quale non esistono creme miracolose o farmaci speciali, perché dipende da ognuno di noi promuovere, con se stessi e con gli altri, l'importanza di tenerlo sempre attivo e sano tramite una cura costante, la stessa che quel 60% di italiani rivolge, purtroppo, solo al corpo e al viso. di Melania Rizzoli

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