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Mediterraneo, l'innalzamento delle acque: ecco le coste italiane a rischio

Cristina Agostini
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Sette nuove aree costiere italiane sono a rischio inondazione per l'innalzamento del Mediterraneo dovuto sia a causa dei cambiamenti climatici sia alle caratteristiche geologiche della nostra penisola. È la drammatica stima degli esperti di Enea che indicano la perdita di decine di chilometri quadrati di territorio entro fine secolo. In particolare sono state individuate quattro località, tutte sul versante adriatico: tre in Abruzzo (Pescara, Martinsicuro, in provincia di Teramo, e Fossacesia, provincia di Chieti), una in Puglia (Lesina, nel foggiano) tutte con una previsione di arretramento delle spiagge e delle aree agricole. Le altre tre zone individuate sono tutte sulle isole con differenti estensioni a rischio, dai 6 chilometri quadrati di perdita di territorio a Granelli (Siracusa), ai circa 2 chilometri quadri di  Valledoria (Sassari), fino a qualche centinaio di metri quadri a Marina di Campo sull'Isola d'Elba (Livorno). La mappatura delle sette nuove aree costiere italiane a rischio inondazione va ad aggiungersi a quelle già individuate da Emea nell'area costiera dell'alto Adriatico compresa tra Trieste, Venezia e Ravenna, nel golfo di Taranto e nelle piane di Oristano e Cagliari. Ma altri tratti di costa a rischio sono stati rilevati in Toscana – Versilia - nel Lazio – Fiumicino, Fondi e altre zone dell'Agro pontino – in Campania – piane del Sele e del Volturno – e in Sicilia – aree costiere di Catania e delle isole Eolie. 

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