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"Nuoce alla salute": Parmigiano Reggiano nel mirino: "Quale grave malattia può farvi venire"

Maria Pezzi
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I campioni del made in Italy a tavola sono sempre di più nel mirino. Dopo il nuovo regolamento Ue che rende impossibile scoprire l' origine dei cibi in vendita, si mobilita perfino l' Onu che sta manovrando per imporre una tassa sui prodotti contenenti sale, zuccheri e grassi. Un balzello destinato a scoraggiarne il consumo, assieme a scritte obbligatorie sulle confezioni e simili a quelle che compaiono sui pacchetti di sigarette. Roba tipo: «Un consumo eccessivo può nuocere alla salute», che i consumatori di molti Paesi tradurrebbero facilmente in «Meno ne mangi e meglio stai». Il rischio è serio. Molto. E la procedura destinata a introdurre le norme punitive per le nostre eccellenze alimentari potrebbe partire presto. Il 27 settembre, fra poco più di due mesi, è fissato un vertice al Palazzo di Vetro, a New York, nel corso del quale l' assemblea generale della Nazioni Unite, fatta dai capi di Stato e di governo dei 193 Paesi che vi aderiscono, voterà la stretta sui cibi della dieta mediterranea. Dop e Igp italiane - Nel mirino dei censori del gusto ci sono almeno 100 delle 294 fra Dop e Igp italiane. Quasi tutti i salumi, buona parte dei formaggi, tutti gli oli extravergini d' oliva. Nella lista nera rientrerebbero comunque anche il vino e il burro. Una vera mazzata per i nostri produttori, considerando che molti dei tarocchi prodotti in giro per il mondo, come il Parmesan, l' Italian Grana, il Regianito, il Combozola e via imitando, non dovendo rispettare un disciplinare di produzione, possono modificare la «ricetta» per rientrare entro i limiti fissati dall' Onu per il contenuto di sale e grassi. I sospetti - C' è il sospetto che l' iniziativa del Palazzo di Vetro non sia del tutto disinteressata, visto che colpisce le eccellenze dell' enogastronomia italiana e finisce per favorire in questo modo i colossi dell' alimentazione americani e i produttori emergenti di tarocchi in Cina e Russia. Il risultato ultimo di questa iniziativa, infatti, è di penalizzare il consumo dei nostri prodotti alimentari nei grandi mercati di consumo, statunitense, sudamericano, russo e cinese. La bolla di scomunica alimentare delle Nazioni Unite avrebbe effetti negativi pure in Europa e perfino sul nostro mercato interno. Ma il «divieto di Parmigiano» fornirebbe soprattutto ai Paesi che vogliono arginare il nostro export lo strumento per farlo. Con la benedizione addirittura dell' Organizzazione mondiale della Sanità, l' Oms, che dell' Onu è il braccio operativo in materia alimentare. Per approfondire leggi anche: L'inchiesta di Milena Gabanelli sugli zuccheri: perché fanno male In passato gli anatemi dell' Oms hanno colpito diverse categorie alimentari. Dapprima il burro, cui venne preferita la margarina - salvo poi scoprirne la pericolosità - poi la carne, riabilitata soltanto di recente dopo aver subito però un vero e proprio killeraggio mediatico. Anatemi pericolosi - Il numero uno della Federalimentare, la Confindustria del cibo, Luigi Scordamaglia, ha preannunciato che «la filiera è già mobilitata per fare fronte comune con i Paesi della dieta mediterranea». In realtà la Francia, dopo la Gran Bretagna, ha introdotto di recente le famigerate etichette a semaforo facendo scattare il rosso per un buon numero dei nostri salumi e formaggi. Un numero equivalente più o meno a quello che l' Onu si appresta a mettere all' indice. Fra i beneficiari dell' operazione ci sono anche le multinazionali dell' alimentare che hanno puntato da tempo su prodotti poveri di sodio e a basso contenuto di grassi. Formaggi e in parte salumi «plastificati» che dopo aver ottenuto il verde dai semafori francesi e inglesi, sarebbero privilegiati nel resto del mondo dalla stretta dell' Onu. Per capire quale aria tiri attorno ai campioni del made in Italy basta segnalare l' ultima iniziativa assunta dagli Stati Uniti in seno al Wto, l' Organizzazione mondiale del commercio, con un esposto al comitato «Ostacoli tecnici» sulle nostre etichette d' origine. Ritenute un attentato alla libera circolazione delle merci. Conoscere la provenienza dei cibi che si mangiano può penalizzare i tarocchi made in Usa e quindi è bene che i consumatori la ignorino. di Attilio Barbieri

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